mercoledì 11 agosto 2021

Comunicare per slogan

Nell’opera “Psicologia delle masse e analisi dell'Io”, Sigmund Freud, medico neurologo e fondatore della psicoanalisi, sosteneva che le masse, pur essendo soggette a tutti gli estremi, potevano essere eccitate solo da stimoli eccessivi. Chi desiderava, per qualche motivo, agire su di esse, non aveva bisogno di coerenza logica fra i propri argomenti: doveva dipingere nei colori più violenti, esagerare e ripetere sempre la stessa cosa. Insomma doveva comunicare per slogan aggiungo io. 

 

Avevo in mente di scrivere un post del genere da diverso tempo, aspettavo un gancio e il gancio mi è capitato per caso pochi giorni fa rileggendo alcune pagine di un lavoro di Sigmund Freud che ho in casa. Pagine che mi sono cadute davanti agli occhi come per suggestione. 

Adesso, secondo Sigmund Freud i sentimenti delle masse sono sempre semplicissimi e molto esagerati. Secondo i suoi studi le masse non conoscono né dubbi né incertezze (attuale, eh?). Le masse corrono subito agli estremi, quando la loro mente sfiora un sospetto trasformano subito il tutto in evidenza inoppugnabile. Le masse trasformano un'antipatia appena colta in un odio feroce… 

Poi aggiungetevi quello che ho scritto nel paragrafo iniziale citando sempre il suo lavoro e capite subito perché la comunicazione oramai funziona bene per slogan ed il perché ho fatto questo collegamento. 

D’altra parte gli hashtag sui social funzionano in questo modo. Ne sono l’evidenza. Basta la violenza che riescono a suscitare, Non sono altro che parole usate senza nessun approfondimento critico e intellettuale. 

Tutto è giocato sulla violenza trasmessa da un semplice incrocio di termini. È più questi termini sono forti e più sono efficaci e purtroppo comunicativi. Un po’ come lo erano certi slogan politici del secolo scorso. 

Un linguaggio da tifosi calcistici che esalta o denigra qualsiasi problematica alla moda senza dare a essa nessun tipo di valore aggiunto. 

Un linguaggio, quello usato e veicolato con gli slogan, ormai in grado di andare oltre qualsiasi muro, visto che con i social e con il web è diventato alla portata di tutti. 

Tutto è “sloganato”. 

Senza uno slogan le cose sembra quasi che non possano funzionare al giorno d‘oggi. 

I social sono imbrigliati in una miriade di slogan senza soluzione di continuità. Anche le canzoni non fanno altro tormentare con slogan all’infinito. 

Niente di grave. Però un problema esiste: a uno slogan si può opporre soltanto un slogan e non pare il caso di parlare di comunicazione

 

“Grazie per la lettura” 

 

Immagine - Pubblico Dominio 

 

4 commenti:

  1. Svisceri concetti su cui varrebbe la pena soffermarsi ...mi vengono in mente quegli "slogan" pubblicitari e ripetitivi che spingono in un unica direzione :acquistare il prodotto!

    Magari questi concetti più che in acquisti mirano in acquisizioni soprattutto per chi come Freud è motivato ad indagare sui sentimenti delle masse dove anche "una piccola antipatia sfocia in odio feroce" innescando dinamiti che provocano esplosioni ...rumore e brutture ...in poche parole :la morte della comunicazione.


    Buona giornata


    L.

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    1. Hai compreso benissimo lo scopo di questo post, grazie mille

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  2. Viviamo immersi in un mondo costruito sulla pubblicità.

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