sabato 22 maggio 2021

La nuova religione buonista

In una società sempre più laica è evidente che nell’arco di qualche tempo le grandi religioni monoteiste non avranno più spazio e poco alla volta diventeranno marginali, addirittura di nicchia, soffocate da ben altri valori. Dopotutto un certo tipo di “ nuova religione“, quella buonista - che ben rappresenta questi nuovi valori presi un po‘ ovunque - sta invadendo tutti i campi della società. Poco alla volta sarà la prima al mondo a dispetto di tutte le credenze. 

 

Forse parlare di religione è un pochino prematuro. In effetti non abbiamo a che fare con una vera religione, perché a prima vista sembra che non abbia nulla di sacro a rappresentarla (anche se qualcuno potrebbe vederci il denaro) e magari ci vorrà molto tempo prima che possa essere vista come una religione. Ma già si nota la sua potente ombra influente. 

Sta colpendo un po’ tutto quello che gli passa davanti e sta plagiando un po’ tutti in ogni parte del mondo. Si nota la diffusione nelle persone di ogni estrazione sociale e in tutti gli ambiti e sembra isolare un poco chi non è si ancora assoggettato. 

Una religione che mette nel suo calderone tutto ciò che può servire a farci apparire buoni, tolleranti, sensibili, pacifici e soprattutto veri, indipendentemente da ciò che proviamo davvero dentro. 

L’importante è mostrarsi di religione buonista e fare seguaci quando siamo in compagnia o quando qualcuno ci vede e far sfoggio della nostra tolleranza e delle nostra bontà, ma tendendo sempre a freno la generosità. 

L’importante è parlare da buonisti e scrivere da buonisti. Ovviamente per essere dei buoni buonisti bisogna essere cattivissimi con chi non è buonista e non ha bisogno dei buonisti. Un vero buonista non è compassionevole con chi non la merita o con chi non si assoggetta. 

Il vero buonista sa come trattare la gente malvagia e non si fa intimidire, anzi in casi del genere può trasformarsi in una belva aggressiva. 

Insomma credo proprio che prima o poi, volenti o o nolenti, ci ritroveremo tutto buonisti. Non potremo farne a meno. 

Un po’ come succede in certi romanzi di fantascienza e in certi film ci ritroveremo buonisti con un semplice tocco di mano o con un alito di un buonista sulla faccia. Anche chi al momento vede male e teme questa religione dovrà adattarsi, statene certi. Non avrà scampo. Facendo il contrario si correrà il rischio di essere fraintesi o peggio ancora di non essere capiti e perciò additati. 

 

“Grazie per la lettura” 

 

Immagine - “Preghiera” di Nino di Mei 

 

17 commenti:

  1. La sensazione a volte è orwelliana in effetti. Mi piace il rapporto che inserisci tra religione e nuova cultura. Il tentativo di recupero di certi valori fa pensare che l'umano non sappia vivere senza un'impostazione caduta dall'alto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ho scritto "religione" tra virgolette perché come dici tu è più una nuova forma di cultura. Ma sono convinto che pure una "cultura" a prima vista laica e atea sarà in grado di esaltarsi in un futuro con degli idoli

      Elimina
  2. Potrebbe essere la trama di un romanzo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In realtà credo di aver scritto in passato qualcosa di simile, cerca sul blog "noi siamo senza Dio" e potrai capire di cosa parlo

      Elimina
  3. Diventeremo tutti buonisti?
    Beh, ci vorrà del tempo. Sento ripetere spesso frasi come "Non voglio che gli immigrati sbarchino qua, voglio che anneghino tutti!!!" "Sì, l'abbiamo scopata; all'inizio faceva storie, ma si capiva che era consenziente" "Io non sono omofobo, sono loro che sono froci!!!!"
    Diventeremo buonisti? Tra qualche secolo, credo"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il mondo è molto più complesso e più ampio di quello che vediamo e cogliamo Sgrunt... il buonismo è in tutti gli schieramenti politici ed è il microcosmo che come una goccia d'acuq nella roccia poco alla volta stravolge

      Elimina
  4. Prima di tutto le volevo segnalare un saggio che forse potrebbe interessarle: “I diritti dell’uomo contro il popolo” di Jean-Louis Harouel che ricalca da un’ottica storico-sociologica la vostra teoria riguardo la nuova religione “buonista”.

    Secondariamente volevo fare una riflessione più ampia che riprende il pensiero che ho letto e talvolta commentato su questo blog negli ultimi giorni.
    Tempo fa scrisse un pezzo sulla scarsa assertività di alcuni bloggatori e, mi pare, nei commenti si disse che la franchezza eccessiva debba essere temperata da un notevole equilibrio se non si vuole rischiare di irritare i lettori che la pensano diversamente.
    In un altro articolo affrontò poi il tema delle reti sociali concludendo, mi pare, che mirando al proprio profitto non sono molto utili: ecco, io rilancio e affermo che sono addirittura dannose. Per profilare gli utenti il semplice “mi piace” è estremamente efficace ma ha il difetto di polarizzare le idee estremizzandole. Il “mi piace” infatti di per sé indica un’approvazione totale: spariscono così le mezze misure, non c’è un tasto per indicare “sono quasi completamente d’accordo con te” o “sono parzialmente d’accordo”, è tutto o nulla. Questo contribuisce a dividere la società in buoni e cattivi: chi la pensa come me, chi clicca su “mi piace”, è buono, tutti gli altri sono cattivi.

    Così, mettendo insieme questi due effetti, si comprende il tono del commento di Sgrunt.
    Evidentemente una persona intelligente, lo si capisce dalla scelta di risponderle con caustica ironia e con spunti per riflessioni sensate, che però non sceglie un confronto tranquillo, pacato e costruttivo per arrivare a un possibile punto d’incontro col vostro pensiero. Piuttosto Sgrunt alza subito il livello dello scontro dialettico: non risponde argomentando le sue obiezioni ma attacca attribuendo a lei l’onere di difendere e spiegare quanto ha scritto alla luce delle problematiche da lui appena accennate.
    Questa è però la mentalità da rete sociale dove chi la pensa diversamente è considerato un nemico! Dove, per colpa del “mi piace”, non sono possibili le mezze misure: chiarirsi e magari arrivare insieme a una sintesi che sia l’evoluzione del pensiero originale integrata dalla discussione generata dai commenti. Al contrario diminuisce sensibilmente la tolleranza e la propensione al sincero dialogo.

    PS: siccome ho nominato direttamente un altro lettore giudichi Lei se sia opportuno pubblicare o meno questo mio commento (eventualmente editandolo come le pare più opportuno). In fin dei conti era solo a lei che volevo proporre questa mia riflessione e non mi interessa se compare sul suo sito...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a lei per il suggerimento del Saggio, Vapore sodo.

      Per quanto riguardo il commento di Sgrunt (spero lui legga) in un primo momento ho pensato la stessa cosa, ma il mio post non è riferito al presente ma a quello che potrebbe succedere o che succederà perché sono fermamente convinto che in un futuro ci sarà una sorta di "religione" improntata sul buonismo e il mio post voleva essere una riflessione in questa ottica.

      La mia risposta al suo commento è rivolta a una visione ampia della situazione e non a fatti contingenti: io purtroppo vedo il buonismo dappertutto quando c'è la pancia piena, sia a sinistra sia a destra.

      Elimina
  5. Leggo che sono definito "intelligente". Ahimé, mi preoccupo!
    Socrate era considerato intelligente (diciamo al di sopra della media) e l'hanno condannato a morte (si badi, non era un tribunale ristretto di pochi ultraconservatori; era una giuria democratica!)
    Lieto comunque di aver vivacizzato la discussione. Ora andiamo al cinema e magari, stasera o domani, riprendiamo il filo del discorso

    RispondiElimina
  6. Sono immune al buonismo, per fortuna. Buonismo, politicamente corretto, sono tutti lati del Pensiero Unico che impazza e vorrebbe spersonalizzare la persona.
    Si dicono tolleranti, questi difensori del buonismo, e poi non tollerano gli intolleranti. Ipocrisia all'estremo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be' come hai scritto è un lato del Pensiero Unico che cerca di contagiare tutti, ci manca solo uno che si erge a profeta e siamo a posto :-D

      Elimina
  7. Ieri pomeriggio abbiamo visto IL CATTIVO POETA
    Recensirò.
    Intanto mi chiedo, sempre a proposito di BUONISMO, perché la parola CATTIVO nel titolo? D'Annunzio era cocainomane, le cosce delle donne lo ossessionavano, fece di tutto per coinvolgere l'Italia nella WWI e, se gli avessero chiesto cosa pensasse dell'arcobaleno LGBT, avrebbe risposto con goliardiche scurrilità. Ce n'è abbastanza per condannarlo all'infamia?
    Però è stato un GRANDE poeta; a un poeta non si dovrebbe chiedere altro. E se rileggo O FALCE DI LUNA CALANTE, UN RICORDO, LA PIOGGIA NEL PINETO o LA SERA FIESOLANA mi scordo di tutti i moralismi buonisti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sgrunt rileggi bene il mio post, il tema che sollevo non è rivolto solo alle problematiche che sollevi tu, che sono solo la punta dell'iceberg del buonismo. Per quello parlo di "religione"

      Elimina
    2. Per quello che riguarda il Cattivo poeta, ho sempre scritto sul mio blog che la cultura e l'arte fanno separate dalla politica, cosa che invece al giorno d'oggi - grazie al buonismo - non si fa più. Uno dei più grandi scrittore del novecento per me è stato Celine e non credo sia molto amato da un certo pensiero attuale e non cito i grandi compositori che aderendo alle dittature del secolo scorso erano sono condannati all'oblio, sono stati recuperati perché la loro arte è sublime e nessuno la può cancellare

      Elimina
    3. Concordo su Celine. Meritava il NOBEL, ma ne fu escluso per motivi politici come lo fu Ungaretti.
      Lo diedero nel 1906 a chi aveva scritto banalità come "la vita è bella e santo è l'avvenir" (uno dei testi sacri della religione buonista... e la puoi scrivere solo quando godi del rango e dello stipendio di professore universitario)

      Elimina
  8. Io, da ex cattolico fervente ora freddo, mi arrabbio ogni volta che sento qualcuno dire che Dio è anche nella Natura. Sei Spinoziano, domando. No, sono cattolico perchè?
    Perché per idee simili la Chiesa di Dio ha scomunicato e arso vivo uomini.
    Ratzinger mi stava e mi sta antipatico, ma riconosceva e avversava tutti questi "relativismi". Mi rendo conto, con orrore certe volte, che su alcune questioni sono di una durezza estrema, ma non riesco a restare tiepido davanti ai finti buonisti e al gregge ignorante (nel 93% dei casi) che va in Chiesa.

    RispondiElimina

Questo blog ha i commenti in moderazione.

Info sulla Privacy