C’è stato un periodo della mia vita in cui saltare il pasto di mezzogiorno era nella norma. Ero sempre di fretta allora e mi bastava un caffè e delle sigarette per stoppare momentaneamente la fame. Mi abbuffavo la sera a casa…
Poche sere fa mi è capitato di rivedere diversi episodi del film Coffee and Cigarettes di qualche anno fa.
Lo ricordate, no?
Mi sono rivisto gli episodi Da qualche parte in California, con Iggy Pop e Tom Waits, Strano conoscersi, con Roberto Benigni e per ultimo Cugini?, con Alfred Molina e Steve Coogan…
Ecco, questi episodi mi hanno riportato alla memoria il tempo in cui il caffè e le sigarette erano la norma dei miei pasti e della mia vita, tanto che magari non ci potrei fare un film, ma sicuramente ci potrei scrivere un sacco di racconti, e forse originali.
Dopotutto mi basta pensare al software e ai pacchetti applicativi CAD venduti davanti alla macchinetta del caffè per poter scrivere delle cartelle.
Oppure mi basta pensare alle sigarette fumate in piedi, sempre vicino a una macchina del caffè, aspettando clienti che senza volerlo, con il loro ritardo, ti fanno saltare il pranzo per raccontare una storia.
Potrei anche raccontare gli aspetti romantici e gli amori che sono nati sorseggiando un caffè con delle sigarette tra le dita, ovviamente quando fumare non era assimilabile a un reato.
Be’ era un periodo in cui fumavo due pacchetti di Marlboro rosse al giorno e spesso bevevo una mezza dozzina di caffè per potermi gustare una sigaretta in santa pace e assaporarla sino in fondo.
A volte compravo le Philip Morris bianche perché era di classe e per far finta di fumare qualcosa di leggero, ma ero soltanto una brutta scusa ed ero intasato di tabacco e nicotina nel profondo dei polmoni.
Ora non fumo più, ho smesso da decenni. Non bevo più neppure tanti caffè e mi limito a una moka che mi faccio a colazione, e magari dopo pranzo ma non sempre. Tuttavia ad anni di distanza, quei caffè e quelle sigarette, ritornano prepotentemente nella mia memoria.
Lo so che non andava bene fumare tanto, troppo e lo so che non faceva bene bere continuamente caffè, troppi caffè.
Avevo le dita delle mani gialle e odoravo di fumo e caffè e gli abiti puzzavano anche se erano sempre giacche firmate, camicia di un bianco immacolato e cravatte alla moda, ma ero come in trappola per l’occupazione che svolgevo e non era mica semplice sottrarsi.
Be’ quanto veleno in quelle sigarette e in quei troppi caffè, alla fine.
“Grazie per la lettura”
Immagine - “Tazzina di caffè” di Nino di Mei
Sento l'aroma del caffè, con quella tazzina
RispondiEliminaMi fa piacere!
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