sabato 20 febbraio 2021

La storia del paese a forma di racchetta da tennis

Tra le immagini che mi porterò dietro tutta la vita c’è quella che associa il mio paese di nascita a una racchetta da tennis. Ora, a dire il vero, essendosi il borgo esteso in tutto il pendio su cui appoggia e avendo conglobato anche l’area industriale, questa immagine andrebbe relegata alla fantasia, ma tutte le volte che ci torno, magari con il buio o con qualche persona che non ha mai visto il luogo, ripenso a quell’immagine infantile. 

 

Quando ero piccolino, la gente che veniva da fuori sosteneva che Premana assomigliasse a una racchetta da tennis. Che si trattasse di villeggianti estivi, che si trattasse di oriundi che tornavano per le festività natalizie o che si trattasse di viaggiatori di commercio gli sentivi dire sempre la stessa cosa. 

Dicevano che Premana sembrava una racchetta da tennis. 

Ed era vero. 

Visto al buio, con le luci illuminate, socchiudendo un poco gli occhi come si è soliti fare da bambini per vedere nella mente cose che altrimenti non si vedrebbero, il paese era davvero uguale a una racchetta da tennis. Era un giochino che provavo a fare tutte le volte che mi capitava di ritornare con il buio e ogni volta la magia si ripeteva. 

Ecco, adesso mi ha talmente preso questa immagine e si è insinuata in maniera talmente profonda nel mio essere che ancora adesso non riesco a levarmela dalla testa. 

Ogni volta che torno in paese a notte fonda rivedo questa racchetta illuminata sul pendio di fronte e ogni volta che porto una persona nuova in visita mi piace presentarglielo in questo modo. 

“Non sembra una racchetta da tennis?” gli chiedo. 

Mi piace sentire la gente annuire, anche se magari non più come una volta. Certo, forse non è più evidente come lo era molti anni fa. 

Le case hanno ingrossato il manico e pure il nucleo principale del paese si è allargato il necessario per rimuovere quell’immagine infantile nel tempo attuale ma non nella memoria. 

Perché a me piace ricordare tutto come era una volta e so che mi porterò dietro la racchetta da tennis per sempre. 

Mi porterò dentro quell’immagine anche se dovessero costruire grattacieli e campi di calcio a tutto spiano. 

Mi porterò dentro questa immagine anche se il cemento molto presto cancellerà questa immagine di poesia. 

Ma non cambierò idea: per me resterò sempre una racchetta da tennis illuminata nel buio della notte. Lo so che è quasi infantile.

 

“Grazie per la lettura” 

 

Immagini - “Premana” di Nino di Mei 

 

4 commenti:

  1. Ciao Ferruccio, come va? Pensavo il paese a forma di forbici ripensando a un tuo vecchio progetto...

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    1. Bene Massimo, mi auguro sia lo stesso per te. Le forbici sono un po' in crisi causa pandemia, visto che si tratta di un mondo rivolto all'esportazione

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