mercoledì 4 novembre 2020

Viaggiare con Google Earth

A parte un paio di parentesi come operaio gli ultimi anni della scuola superiore e subito dopo il servizio militare, ho sempre lavorato in un modo o nell’altro nel mondo dei computer e dell’IT. Per me l’hardware e il software hanno sempre avuto una componente professionale e ci sono ben pochi programmi che ho usato come svago. Non ho mai amato i video giochi e raramente mi sono perso effettivamente su qualcosa che non avesse un riscontro pratico: ora ammetto di essermi trovato più di una volta a viaggiare con Google Earth per il mondo. 

 

Penso di aver visto il programma Google Earth per la prima volta tra il 2005 e il 2006. Non ricordo come mi capitò tra gli occhi ma mi impressionò appena notai la possibilità di vedere i profili geografici in tre dimensioni

Ora ritengo sia uno dei pochi programmi che mi abbia rubato un po’ di tempo alla sfera professionale. 

Insomma mi è capitato più di una volta di perdermi tra le montagne della Teton Range o tra le valli di Andorra, mentre avevo cose più importanti da fare. Per fortuna non è durata a lungo questa mania, ma per un paio di anni Google Earth è stata la mia unica e vera enciclopedia geografica. Ci cercavo tutto e ci trovavo davvero tutto. Spettacolare. 

Per prendere la mano del funzionamento e per verificarne la validità all’inizio andai a verificare posti che in modo o nell’altro avevo già visitato. 

Andavo a cercare i luoghi e i ristoranti sulla spiaggia di Barcellona o i caffè a Saint Moritz e scoprii che era tutto molto realista. In seguito me ne sono servito anche per approfondimenti veri e proprio e in alcuni casi ho usato Google Earth per l’ambientazione di alcuni miei racconti. 

Per la stesura di Avventura sul North Platte River - un racconto scritto una decina di anni fa e pubblicato in una raccolta di Farwest.it - andai a vedere un pochino come erano i territori dove avevo ambientato la mia storia per cercare di essere il più possibile veritiero nella narrazione. 

Confesso che non la trovo una soluzione particolarmente allettante e preferisco immortalare nelle mie storie una realtà vista con i miei occhi, ma a volte con un po’ di incroci riuscivo a essere quasi sul posto e a fare un buon lavoro. 

Adesso non lo uso da tempo. Credo di non averlo neppure installato sul computer, ma una dozzina di anni fa la faccenda era molto diversa. 

 

“Grazie per la lettura” 

 

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