In quegli anni, la domenica pomeriggio, si andava a lezione di Catechismo: si teneva in un’aula dell’oratorio. Al termine ci si spostava e si assisteva alla proiezione di un film nel cinema della Parrocchia, Quella volta vidi L’ultimo dei Mohicani. La regia del film era di uno spagnolo se non sbaglio. Ricordo che quando Uncas fu ucciso a tradimento quasi piansi. Ecco cosa mi ha fatto pensare scoprire che la storia di James Fenimore Cooper è il primo Grande Romanzo Americano della storia.
Per Grande Romanzo Americano (GAN: Great American Novel, così come lo denominano loro)) si intende un’opera che incarna l’essenza e lo spirito dell’America.
Facile, no?
Il termine fu coniato da John William De Forest in un saggio del 1868.
Ora, sebbene De Forest, criticasse e trovasse L’ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper noioso, molti esperti ritengono invece il capolavoro dello scrittore del New Jersey come il primo vero Grande Romanzo Americano: il primo GAN.
Ovviamente conosco molto bene la storia.
Conosco molto bene le vicende di Uncas, o Cervo Agile, il figlio di Chingachgook, l’ultimo discendente della tribù dei Mohicani. Mi ricordo bene di Occhio di Falco, la Longue Carabine, anche perché in seguito l’ho visto interpretato da Daniel Day-Lewis in un’altra pellicola più recente.
Ho in mente la bellezza delle sorelle Cora e Alice Mounro. So anche chi era il loro padre. So della guerra tra inglesi e francesi con i nativi alleati da una parte e dall’altra. E non dimentico Magua della tribù Urone, visto che per molto tempo è rimasto nella mio immaginario come l’archetipo del nativo cattivo e crudele.
Detto questo mi trovo costretto ad aggiungere che non ho mai letto il libro e non mi è neppure mai capitata l’occasione di averlo tra le mani.
In tutta onestà non l’ho neppure mai cercato, forse condizionato dal fatto che la storia mi è capitata davanti troppe volte, e in tutte le salse, tra film e fumetti.
Ecco, ora entra nei miei Record Culturali e magari sarà un incentivo a recuperalo. Magari sarà un fomento utile a cercare di leggerlo.
Chissà!
Può darsi benissimo che il libro possa contenere spunti e trasmettermi emozioni che i film non hanno mai fatto, anche se sarà difficile adesso piangere per la morte di Uncas.
Leggi anche:
- Il primo romanzo western della storia
- Il cantore dei nativi americani
“Grazie per la lettura”
Immagine Pubblico Dominio
Fonti:
Daniel Day-Lewis è un bell'uomo. Lo è ancora di più nel film che citi
RispondiEliminaAlessia
Non me ne intendo :-D
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