Nel secondo paragrafo del romanzo 1984, Orwell parla di un ingresso permeato dal lezzo di cavoli bolliti. Questo particolare mi ha fatto pensare a quello che per lui poteva essere un cibo “distopico“. Ovviamente ho anch’io pensato a quali alimenti per me sarebbero la fine se non ci fosse altro da mangiare e a quali alimenti dovessi ricorrere nello sviluppo di una parodia distopica.
Ovviamente non succederà, me lo auguro. Naturalmente non accadrà, ma se dovesse succedere che una mattina una catastrofe distrugga coltivazioni e vegetali e tutto quello che ne consegue, spero solo che la nuova società imperante, in casi del genere, non mi obblighi a nutrirmi solo di qualche alimento.
Per me sarebbe la fine perché con alcuni di essi sarei messo veramente male, infatti questo pensiero è bastato per ispirarmi lo spunto di una parodia distopica (che magari scriverò davvero) basata sul cibo.
Ecco, non so, magari mi sbaglio, ma credo renda bene l’idea di come un qualcosa di fondamentale per qualcuno possa essere per qualcun altro assolutamente deleterio e nocivo.
Be’ al primo posto di questi alimenti distopici metto il riso. Una volta alla settimana non mi crea nessun fastidio, ma se ogni giorno dovessi trovarmi davanti un piatto con un pugno di riso senza neppure la possibilità di variarne il condimento non so come potrei vivere.
È sempre andata in questo modo sin da piccolo.
Ogni volta che mi sono trovato un piatto di riso nel piatto ho creato grane. Mi lascia insoddisfatto e mi lascia sempre con l‘appetito addosso, sia che si parli di risotti, di insalate di riso e di torte di riso. Non potrei vivere soltanto di riso.
Poi ci sono i cachi, non mi sono mi andati a genio. Provo una vera repulsione anche se mi è difficile risalirne alla causa, Non li ho mai mangiati ma per qualche strano motivo non voglio neppure mangiarli. Ma immagino come potrebbe essere la mia vita in una società in cui sono bandite le arance e le mele, e al posto di esse ci siano i cachi. Cachi dopo un piatto di riso, a pranzo e a cena.
Per ultimo ci metto la nutella e questo ve dà proprio l’idea di come possa essere diversa la visione del mondo per ognuno di noi. Mi piace il cioccolato, ma quello fondente amaro e non quello della nutella. Mi dava fastidio vedere qualcuno mangiare nutella da bambino con quella roba che usciva dai panini. Non potrei iniziare la mia giornata con la nutella, ma l’ho gia scritto anche in un post dal titolo "A me non piace la nutella" molto tempo fa.
“Grazie per la lettura”
Un'altra bella natura morta scelta come immagine
RispondiEliminaCe ne sono ancora!
EliminaCondivido la tua repulsione per i cachi (sapore dolciastro e aspetto repellente) e per la nutella (il vero cioccolato è amaro; è come assaggiare la margarina dopo il burro)
RispondiElimina"Il vero cioccolato è amaro"
EliminaGiusto, in casa mia non manca mai un pezzettino dopo il caffé
Quando il cibo può restare sullo stomaco
RispondiEliminaPiù o meno, il punto è quello
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