Non so da quanto tempo non entro in un’edicola. A dire il vero non so neppure se esistono ancora. Gli ultimi acquisti riguardano alcuni albi di Tex Willer fatti nella prima decade di questo secolo, ma dal 2010 in avanti non credo di averci più messo piede. In paese dopotutto non ce ne sono più. L’ultima edicola ha chiuso i battenti nel 2012 o nel 2013 se non sbaglio.
L’ultimo quotidiano che ho acquistato è relativo al successo dell’Inter nella Champions League: si parla del 2010. Tuttavia quel quotidiano lo avevo preso al bar in piazza dove la domenica mattina il giornalaio faceva banchetto con la su apila di giornali nazionali e provinciali.
Era lui adesso che mandava ancora avanti l’edicola che aveva accompagnato quasi tutta la mia infanzia e la mia adolescenza, ma pochi anni dopo avrebbe chiuso del tutto.
L’edicola dove da bambino compravo fumetti e dove la mia mamma prenotava i testi per la scuola media, credo sia stata un’istituzione per decenni, anche se vendeva pure alimentari e altri prodotti, ma poco alla volta avevo perso la sua importanza e quel particolare prestigio, forse soffocata dalla concorrenza dei supermercati e dei centri commerciali.
In un centro commerciale, tuttavia, non ho mai badato alla presenza di un’edicola.
Non mi è mai interessato. Ci sono sempre andato per i vestiti, qualche oggetto elettronico eper qualche sfizio alimentare.
Le edicole le tenevo d’occhio solo nelle stazione ferroviarie, quando ancora le sale di aspetto erano calde e accoglienti e ci si poteva sedere e leggere il fumetto o la rivista appena acquistata.
L’ultima vera edicola che ho frequentato - riferita a un posto dove si trattavano solamente prodotti editoriali - tuttavia, risale al secolo scorso. Era situata sull’altro lato della strada dell’ufficio dove lavoravo allora.
Ci andavo tutti i giorni prima che chiudesse per la pausa pranzo. Compravo un quotidiano e, quando c’erano, gli albi di Tex e qualche enciclopedia in vendita a fascicoli.
Era gestita da un vecchio signore colto e gentile e da sua moglie e come tutti i buoni edicolanti colti e gentili aveva sempre una parola gentile da dirti tutte le volte che entravi per prendere qualcosa.
Quando cambiai lavoro, mi spostai fuori zona e smisi di servirmene.
Poi un bel giorno passando per quella strada vidi che non c’era più. Al suo posto c’erano delle nuove costruzioni.
Credo proprio sia stata la mia ultima edicola.
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“Grazie per la lettura”
A me le chiusure di negozi storici procurano tristezza. Anche nel mio paesello succede.
RispondiEliminaRiguardo alle edicole, nel mio paese due giovani si sono fatti coraggio e ne hanno aperta una. Un mesetto fa ho dato loro l'incarico di farmi avere un libro di Zio Scriba che io avrei dovuto comperare da amazon. Hanno fatto tutto loro ed ora io lo sto leggendo. Un mio modo per contribuire alla loro sopravvivenza.
Abbraccio siempre
bisogna avere coraggio per certe iniziative al giorno d'oggi
EliminaBeh se può consolarti nella mia zona esistono ancora le edicole :)anche se una ha chiuso battenti nonostante abbia fatto affidamento nel postarsi in zona centrale.Il grande effettivamente tende ad inghiottire il piccolo...e la facilità con la rete negli acquisti online , soprattutto in tempo covid, contribuirà in qualche modo a queste chiusure ,purtroppo.
RispondiEliminaBuona serata
Senza dubbio, convengo!
EliminaSu questo siam molto diversi, credo d'andarci tipo 5 volte la settimana
RispondiEliminaAd averle sottomano, quai ti invidio, dalla mie parti sono più che una rarità
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