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Nino di Mei (Art) |
L'altro giorno, tornando in paese, passandoci vicino, mi sono ricordato del posto in cui andavo con la mia mamma a raccogliere le castagne. Allora avevamo un appezzamento sul pendio della montagna di fronte al paese e nel primo autunno quando noi bambini tornavamo da scuola, nei pomeriggi di bel tempo, andavamo a raccoglierle.
Ho sempre trovato enigmatico quel luogo e confesso che non mi piaceva, come mi piace poco pure adesso. I castagni si trovavano in una zona del pendio molto ripida e bisognava fare molta attenzione anche per la presenza di sottobosco umido e scivoloso.
Già questo, per noi bambini, era un fattore che rendeva quel luogo particolarmente oscuro, ma erano i paraggi della zona a creare il vero mistero. Non c'era il moderno ponte che adesso attraversa il torrente che dà il nome alla valle a una trentina di metri di altezza e per risalire dall'altra parte bisognava scendere sino al maggengo a fondovalle.
Non passavano molte auto allora e c'era sempre un suono sinistro proveniente della vecchia centrale idroelettrica nell'aria. Subito dopo aver superato il torrente noi bambini ci inerpicavamo sul pendio spoglio e poco sopra ci stava un pianoro con una vecchia carbonaia.
Ancora pochi metri e imboccavamo il sentiero che portava all'appezzamento. Quel sentiero era buio anche con il sole e la temperatura cambiava di colpo come se di colpo fossimo entrati in un bioma con un microclima del tutto differente.
Ricordo che facevamo in fretta noi bambini, a nessuno piaceva stare in quel posto e riempivamo le borse e gli zaini nel più breve tempo possibile.
Ora non so se passa qualcuno da quelle parti. Non so neppure se quell’appezzamento è ancora in possesso delle mia famiglia a dire il vero. Non ci passo da anni. Non so neppure se c’è ancora il sentiero, visto che intorno è cambiato un po’ tutto. Forse è un posto buono per i funghi e forse qualcuno ci rimette piede ogni tanto anche a cercare castagne.
Non io tuttavia anche se quelle castagne erano la fine del mondo una volta finite sopra un focolare in una padella foracchiata.
"Grazie per la lettura"
Quasi è ora di una bella padellata di burolle
RispondiEliminaTra qualche settimana, magari!
EliminaIn parte credo tu sia già riuscito a scrivere quel giallo.. perché ci si entra subito nella curiosità del mistero da risolvere leggendo .
RispondiEliminaBuona serata
L.
Non è tra i miei punti di forza scrivere un giallo, ma il commento e lusinghiero, grazie
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