giovedì 6 agosto 2020

Otto anni di blog su facebook

Il 2 agosto del 2012 creavo una pagina di Otium sulla piattaforma di Mark Zuckerberg. Da allora sono otto anni di blog su facebook. Lo ammetto per un paio di stagioni, qualcosina in più, mi sono divertito, ma dal 2016 non ho più quell’attenzione e quell'occhio di riguardo. Facebook, più di altri social, “tende a funzionare” sempre in maniera maggiore con le sponsorizzazioni e anche in quel caso bisognerebbe analizzarle per bene prima di buttare via soldi. 


In media, da facebook, mi arrivano sul blog una decina di lettori ogni giorno. Uno ogni due ore. Più o meno sono gli stessi che mi arrivano da Instagram, Twitter e Pinterest messi assieme. 

Per fortuna linkedin - ogni giorno - me ne invia dieci volte tanto e i motori di ricerca - ogni giorno - me ne mandano addirittura cento volte tanto

Insomma capite subito l’antifona, se fosse solo per facebook il mio blog non avrebbe più senso di esistere

Infatti da un po' di anni non ci perdo più di un paio di minuti al giorno. Certe cose continuo a farle più per un discorso di automatismi o soltanto per un senso del dovere verso i lettori che hanno ancora l'accortezza di seguirmi. 

Ma non c’è più un vero interesse e neppure ne ricavo un vero vantaggio, neanche in termini di semplici visualizzazioni (il riscontro pratico lo confesso è sempre mancato su facebook). 

Ovviamente continuerò a tenere la pagina aperta. Continuerò a pubblicare i miei post e continuerò a rispondere ai commenti e alle interazioni che ricevo, fino a che i problemi, ormai quasi nella norma della piattaforma, non diventeranno eccessivi. 

Ma non ho più dubbi sul fatto che funzioni davvero poco e che serva assolutamente a niente. Non ho dubbi sul fatto che sia del tutto inutile investirci delle energie eccessive. 

Su facebook tutto quello che non è già all’ordine del giorno viene ignorato. Tutto quello che non sia patetico o ipocrita viene bypassato. Tutto quello che non sia un messaggio di finta solidarietà viene scansato. 

Non ho dubbi sul fatto che facebook sia l’esempio più lampante della decadenza della nostra società e forse questo aspetto mi tiene ancorato a questa piattaforma in una sorta di morbosità che mi posta a indagare su questa deriva. 

Non credo che durerà a lungo. Se l’interesse l’anno scorso era a dieci ora sono a cinque e l’anno prossimo arriverò a uno. 



“Grazie per la lettura”

6 commenti:

  1. Mi trovo totalmente in linea con il tuo pensiero. Io ho una pagina facebook dedicata a un blog che è arrivata a contare 5500 iscritti (oggi sono circa 5250). Per un po' è andato tutto bene, con centinaia di visualizzazioni giornaliere (anche 1000) provenienti da fb, poi sono iniziati i problemi... Questo perché se arrivi a certi livelli e non fai le inserzioni vieni boicottato in vari modi che sarebbe troppo lungo elencare qui. Morale della favola, la mia pagina è ancora on line ma non posso inserirci i link ai post del blog, perché il social non me lo permette, li blocca. Di conseguenza ho perso interesse, perché non accetto certe situazioni.

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    1. Per il momento mi permette ancora di inserire i link, ma ovviamente non vine mostrata. Grazie Roberto

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  2. Facebook non l'ho mai associato al blog. Lo trovo antitetico rispetto agli scopi del blog.

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    1. Un profilo facebook associato al blog è sicuramente fuori luogo, ma una pagina se ben indirizzata poteva essere un'ulteriore bacino di raccolta per lettori mirati. I primi tempi infatti funzionava, poi con gli anni facebook ha iniziato a battere cassa e a boicottare chi non investiva. Nel 2013, 2014 avevo anche migliaia di interazioni settimanali, ora le faccio in un anno. Grazie Ariano

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  3. Hai dei numeri da fare invidia, devi avere lavorato bene nel tempo.

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    1. Una sana invidia fa bene, e sono contento quando qualche blogger, con i suoi contenuti, mi fa provare una sana invidia.

      Domani ho un post che racconta una certa evoluzione del mio blog.

      Grazie Grazia

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