mercoledì 29 luglio 2020

Non dare il tuo blog in pasto ai lettori

Nino di Mei - Painter
Un blogger dovrebbe ascoltare i suoi lettori ma dovrebbe fidarsi del suo semplice istinto quando scrive. Dovrebbe prestare attenzione a ciò che le persone vogliono da lui, ma non dare loro solo quello che chiedono. Ritengo sia assai probabile che se i lettori sapessero di cosa hanno bisogno, probabilmente non si rivolgerebbero a lui. In poche parole non bisognerebbe dare il blog in pasto ai lettori. 


Dopo i primi tentativi iniziali, a volte bizzarri e banali, ho cercato di usare con il blog un mio stile personale. Non è stato semplice ma penso di esserci riuscito. 

Ho cercato di servirmi di uno stile personale frutto di contenuti propri e legati al mio bisogno di comunicazione e ovviamente alle mie passioni, indipendentemente da quello che mi veniva suggerito e consigliato. 

Ho sempre dato importanza ai lettori sia chiaro ma da subito ho capito che non erano loro a dare le direttive al mio lavoro e questo aspetto mi ha in alcuni casi creato in passato dei guai, specialmente quando alcuni di loro hanno creduto di essere "padroni" del mio blog. 

Un blog è prima di tutto un'entità e un progetto di un autore. Un blog è lo specchio della sua personalità. Non ci sono lettori in grado capire il perché un autore se ne serve. Lo possono immaginare. Possono fantasticare su di esso, ma i lettori non si rendono assolutamente conto - sempre che non siano essi stessi dei veri blogger - del lavoro che c'è dietro. 

Insomma sono sempre scettico riguardo ai blog che dipendono dai commenti e dalle direttive dei lettori in modo sproporzionato. 

Lo so la questione è delicata ma senza una vera identità e un vero stile diventa difficile rimanere in auge ed avere sempre qualcosa da dire che vada oltre il cortiletto. Se i miei post, o meglio se la qualità dei miei post dovessi affidarla sempre al giudizio dei lettori non so cosa ne uscirebbe. Probabilmente mi sarei snaturato e avrei finito con l’abbandonare il mondo del blogging

Per questo mi affido al mio istinto. Le strade che mi ha indicato si sono rilevate le migliori che potevo scegliere a ogni bivio che mi si è parato davanti. 

Spesso i risultati non sono stati immediati ma la stima che mi sono guadagnato con il tempo in determinati ambienti non ha prezzo. Senza escludere il fatto che la mia creatività non ha mai perso mordente, anzi è più vive e vegeta che mai. 


“Grazie per la lettura”

10 commenti:

  1. Condivido la tua riflessione. E sì, è un argomento delicato, perché da una parte è giusto portare avanti un proprio progetto, una propria linea di pensiero; dall'altra essendo un blog aperto al pubblico, è inevitabile mediare questo progetto con le esigenze dei lettori. In fondo è un po' quello che accade con la scrittura in generale.

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    1. è un campo dove bisogna saper mediare giustamente, ma il blog non dovrebbe mai perdere la sua voce autorevole nel cercare di accontentare tutti.
      Grazie Maria Teresa

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  2. Alla fine noi che commentiamo siamo una piccola minoranza perciò non siamo necessariamente rappresentativi. Per dire, può capitare di avere commenti che esprimono opinioni diametralmente opposte.

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    1. I commenti dovrebbero sempre essere coerenti con il post, non mi piacciono i blog che prendono derive con discussioni che non hanno nulla a che vedere con i contenuti. Un bravo blogger sa gestire con equilibrio questi aspetti senza dar troppa enfasi e risalto a chi esagera. Grazie Massimo

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  3. Quando cominci un progetto il pericolo è irrigidirsi sulle proprie posizioni, è importante invece creare un ponte di collegamento. Secondo me si tratta di imparare ad essere flessibili, a camminare in equilibrio di serietà nelle relazioni. Se scrivo da una rocca che nessuno viene a vedere, studio come andargli incontro per poi aggiungere valore (magari “suonando le campane”, come diceva mamma, nella vita c’è di ben più interessante che il cortiletto). Però non ci vedo nulla di automatico, anzi, tutto da imparare.

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    1. Senza dubbio tutto esperienza da mettere sul piatto, non bisogna accontentarsi e sopratutto non farsi condizionare. Se il nostro blog esiste solo come metro di giudizio altrui siamo fuori strada. Grazie Patrizia

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  4. Concordo. Il blogger può usare i commenti per capire cosa vogliono i lettori, idem per le statistiche del blog, ma l'ultima parola spetta al blogger, perché il blog è casa sua, non dei lettori.

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  5. Bisogna offrire i propri contenuti pensando alle persone che leggono, ma al tempo stesso restare al timone. Se come blogger smetti di essere te stesso, diventi inutile anche alla collettività, perché sparisce il tuo apporto personale.

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    1. "Se come blogger smetti di essere te stesso, diventi inutile anche alla collettività" esattamente
      Grazie

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