domenica 19 luglio 2020

Il pane a cassetta di Paperino

Non so se mi potete passare Il pane a cassetta di Paperino per uno spuntino letterario. Io credo di sì, dopotutto sempre di un personaggio di cultura si tratta, anche se preso alla larga visto che potrei rendere partecipi del post anche Topolino e Pippo. Ma è accaduto che il pane a cassetta mi abbia ispirato un post l'altro giorno mentre mi trovavo al supermercato e quando ne ho messo una confezione nel carrello non è stato difficile ripensare a quello che vedevo e leggevo sugli albi della Disney. 


Restare senza pane in casa è un problema ma devo fare attenzione. Spesso mi trovo a fare delle torte salate con il pane secco. Insomma non vorrei mai sprecarne ma non verrei averne più del solito. 

Vorrei il pane sempre fresco e non mi piace quello tolto dal freezer. Dovrei sapere quello che mi serve ogni giorno con precisione senza prendere del pane in più o in meno. 

Ma non è semplice per niente. 

A volte hai più fame del solito e il pane non basta. A volte non ne mangi e il giorno dopo te lo ritrovi sul gobbo da consumare e magari è già un po‘ raffermo. 

Be’ veniamo al sodo: in poche parole da un po' di tempo sono ritornato a tenermi in casa del pane a cassetta e a volte mi serve anche per la prima colazione. 

Confesso però che il pane a cassetta l’ho conosciuto sugli albi di Topolino e ammetto che, allora, sarebbe piaciuto anche a me preparami uno di quei grattacieli fatti di pane morbido con tutto quello che c'era a disposizione: prosciutto, fette di formaggio, cetrioli, pomodori, lattuga e molto altro. 

Mi perdevo in quelle pagine e mi domandava come facevano a metterlo in bocca senza che l’imbottitura uscisse da tutte le parte. 

Ah, come invidiavo Paperino quando se li preparava e come lo invidiavo quando li mangiava. 

Purtroppo, allora, il pane a cassetta mica si trovava tanto facilmente dalle mie parte. quando andavo a fare la spesa con la mia mamma, nel negozio a carattere famigliare dove si riforniva non vedevo nulla che gli somigliasse e non bisognava fare troppo gli schizzinosi. 

Assocerò sempre il pane a cassetta con Paperino e i suoi amici, anche se credo che sia lo stesso tipo di pane che affetta Nick Adams, in Grande Fiume dai due cuori, ma di Hemingway parlerò tra un paio di giorni per altri motivi. 


“Grazie per la lettura”

2 commenti:

  1. Buona domenica intanto..
    Mi hai fatto venire in mente, parlando di cibarie e di fumetti, il celeberrimo stufato di Nonna Papera. Era una cosa che mi mandava in sollucchero, non sapevo assolutamente di cosa si trattasse, ma la bramosia di Zio Paperone me lo faceva apparire come una leccornia paradisiaca, chiesi anche a mia mamma di farne uno, ma giustamente mi sottopose un normale spezzatino che del fascino evocativo di un fumetto meraviglioso, conservava ben poco.. ;)

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    1. Mi rendo conto degli effetti creati dei fumetti, specialmente nella psiche di un bambino.

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