sabato 25 luglio 2020

I quadri nel corridoio

Nino di Mei
Nelle case moderne forse non si usa più, non lo so, ma nei vecchi appartamenti di una volta c'era il corridoio. Una specie di limbo dove si accoglievano gli amici e gli ospiti. Ora ci sono tre quadri esposti sulle pareti bianche nel mio corridoio. 


Le opere che illustro in questo post non sono nuovi agli occhi dei miei lettori. Non è la prima volta che compaiono. 

Uno dei quadri ha ispirato uno dei racconti artistici (Scarpe vecchie) e anche le altre opere sono state inserite per un motivo o per l'altro in altri articoli, magari anche in più di un caso, quindi non escluso che vi siano note. 

A me sono notissime. Le vedo quasi tutti i giorni e le posso toccare fisicamente. Posso quasi sentirne l’odore e volendo posso pure contemplarle. Queste opere sono appese sulle pareti del corridoio. Si vedono appena si entra nell'appartamento: basta fare due passi in avanti dopo aver aperto la porta e girare la testa a sinistra. 

Non sono particolarmente grandi e come al solito non conosco il motivo della loro presenza (insomma perché proprio questi lavori), ma ormai sono contestualizzati all'ambiente e non vedo come possa farli sparire. 


Nino di Mei
Li ho sempre visti appesi in quella posizione. Molto in alto quando ero piccolino e ad altezza degli occhi ora. Nello specifico, devo confessare che l'olio su tela usato all'inizio di questo articolo è senza dubbio una delle opere dallo spirito artistico più moderno, realizzate da mio padre. 

La classica baita, soggetto di molti altri lavori, è in questo caso camuffata e sembra quasi astratta. Di altre caratteristiche tecniche sono invece gli altri due lavori inseriti. 

Il disegno a china con le scarpe vecchie, la scopa e il vaso da notte mi ha suggerito lo sviluppo di uno dei miei racconti artistici più apprezzati di sempre, un racconto molto amato anche all'estero visto che mi sono state richiedete traduzioni in inglese e in spagnolo. 


Nino di Mei
Per ultimo c’è un olio su tela che ritrae una compagnia che fa festa su un terrazzo, forse d’estate al tramonto, sembra quasi un omaggio a Hopper

Lo strano è che non ho mai sentito mio padre parlare di Hopper

E non ho mai visto neppure libri che parlano dell’arte del pittore americano in casa. Insomma attorno a un’opera d’arte, volendo c’è sempre molto da discutete anche se si trova appesa nel corridoio di un anonimo appartamento. 



"Grazie per la lettura"

4 commenti:

  1. Hai ragione, la somiglianza con lo stile di Hopper c'è.

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    1. Anche a me lo ricorda,ma non ho mai sentito mio padre parlare di Hopper, grazie

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  2. Il mio corridoio è pieno di quadri, odio le pareti spoglie, ed è un vezzo acquisito da mio padre, principalmente; e per il quale vengo rimproverato dalla consorte.. ma che ci volete fare.. certe tare ereditarie sono incancellabili.. ;)

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    1. Bene, bene, le tare ereditarie teniamocele. Ne ho anch'io.
      Grazie

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