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Nino di Mei |
Non so in quanti lavori di mio padre ho notato la presenza di alberi o rami. Tanti. Si trovano sul lato destro e anche sul lato sinistro del disegno o della tela o dell’acquerello presi in esame.
All'inizio non ci facevo molto caso ma con il passar del tempo, avendo visto che queste caratteristiche compaiono in molti lavori, ho capito che c'è un qualcosa di particolarmente personale e unico in questo modo di lavorare e trattare l'arte: un po’ come se fosse il suo stile.
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Nino di Mei |
Che siano piante spoglie, che siano soltanto dei rami, che siano alberi sempreverdi e lussureggianti, Che si tratti di una tela che omaggia un selvaggio paesaggio western. Che si tratti di un pastello con un panorama in lontananza del mio paese, o che si tratti del semplice scorcio tra le baite di un maggengo, le piante o i rami laterali non mancano in nessuno di questi a fare da cornice.
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Nino di Mei |
E ho scoperto che una miriade di lavori sono approntati in questo modo, come se fosse il frutto di una scaletta e di una metodologia tutta sua.
Non so magari questo modo di creare era dovuto agli studi d'arte che mio papà aveva fatto per apprendere l’arte del disegno. Magari per poter realizzare i suoi lavori era costretto, in larga parte, a usare quello schema iniziale, come se fosse un qualcosa di predefinito. Magari era un qualcosa di inconscio che mio padre subiva quando si metteva al lavoro.
Non lo so. Non lo so per niente, Insomma è davvero difficile trovare una risposta: credo che se fosse ancora vivo glielo chiederei.
"Grazie per la lettura"
Forse, come me, tuo padre vedeva gli alberi come elementi necessari nel paesaggio. Chissà.
RispondiEliminaMe lo chiedo spasso Grazia
EliminaGrazie