Il mio account |
Ho iniziato ai primi di giugno, prima di allora, avevo un profilo che si era creato in automatico tramite facebook, ma non lo avevo mai usato e non avevo mai preso seriamente in considerazione il fatto di servirmene per qualcosa di pratico.
Non mi servo di app e pensavo che con Instagram si potesse pubblicare solo utilizzando il telefono.
Poi ho scoperto delle dritte su come simulare di usare il computer come se fosse uno smartphone e la faccenda è cambiata un poco.
Da allora ho pubblicato una trentina di fotografie. Immagini che riguardano in gran parte lavori di mio padre Nino di Mei (disegni, acquerelli, quadri a olio) e devo ammettere che la resa o per dirla tecnicamente le conversioni sono arrivate lo stesso.
Benché non abbia molti follower (ne ho pochissimi) e benché non segua quasi nessuno, sto ricevendo molti like ai miei post da parte di profili di spessore e sono stato contattato addirittura due volte.
Certo non escludo che l'interazione, vicina al cinque per cento di media, sia dovuto al solito metodo ruffiano di moda in molte parti del web, della serie "ti do il like ma spero che tu faccia altrettanto o mi segua". Storia vecchia e più che mai conosciuta e molto praticata su questa piattaforma.
Tuttavia dopo un mese soltanto di pubblicazioni e considerando il tempo che ci sto investendo (non più di cinque minuti al giorno), sono contento di essere entrato in contatto con due gallerie d'arte e di ricevere l'apprezzamento di gente che sembra e che si qualifica del settore.
Ora dubito che mi servirò di Instagram per promuovere direttamente il blog.
Credo non sia adatto.
Non lo userò di certo per parlare di libri e neppure per invitare qualcuno a leggere i miei racconti e i miei romanzi. Sono piuttosto scettico e non credo possa aiutarmi sotto questo punto di vista.
Ma sono sicuro che possa dare dei risultati e possa essere lo stesso essere utile se utilizzato in maniera verticale per proporre ciò che una piattaforma del genere ama e sembra preferire.
Ogni social ha una sua dimensione e forse basta essere in linea con esso per essere davvero apprezzato.
“Grazie per la lettura”
Instagram è perfino peggio di Twitter con la gente che ti segue solo nella speranza che tu ricambi e a quel punto ti "sganciano". È molto orientato alle immagini perciò anche i libri vengono promossi tramite le loro copertine. È un controsenso ma Instagram è così.
RispondiEliminaMe ne rendo conto... in effetti sto soltanto provando con i quadri di mio padre. Grazie Massimo
EliminaInstragram ce l'ho
RispondiEliminaAlessia
Lo so, grazie Alessia
EliminaInstagram rimane un buon contenitore e diffusore di immagini, a mio avviso, e lo uso in quel contesto.. arredo anche con rare e brevi parole di testo.. è la foto che deve farla da padrona.. ;)
RispondiEliminaEsattamente: un social verticale orientato in quell'ottica.
EliminaGrazie Franco
Instagram finora è il social che preferisco, anche se è peggiorato da quando l'ha preso Facebook. Troppa pubblicità, che blocco ogni volta.
RispondiEliminaNon sapevo di potesse usare da computer.
Facebook fa peggiorare tutto... Se non avessi trovato il link con le istruzione per poterlo usare da computer non lo avrei mai provato
Eliminagrazie Daniele
I quadri di tuo padre sono bellissimi, fai bene a condividerli. Anche io uso Instagram quasi esclusivamente da computer, ma ci sono da poco e devo ancora scoprirne tutte le potenzialità.
RispondiEliminaLo uso principalmente per promuovere gli aspetti legati all'arte e ho visto che qualcosa succede
EliminaGrazie Maria Teresa
Anch'io uso (poco) Instagram da PC, anche perché il mio smartphone fa delle foto orribili. Purtroppo più passa il tempo e più sono tentata di ignorare i social. Per un'autrice autopubblicata, non è una buona cosa.
RispondiEliminaMi rendo conto che ogni social offre il suo, con alcuni è tempo sprecato, con altri boh!
EliminaGrazie Grazia