Ho cominciato a servirmi delle mascherine utili a coprirmi la bocca e il naso soltanto verso la metà di marzo.
Non sono stato sicuramente tra i primi a farlo e confesso che sorridevo un poco quando incontravo qualcuno che già si bardava il viso, anche perché allora non c‘era ancora l’obbligo.
Poi, come sapete, i decreti e le normative le hanno rese fondamentali e da allora, ogni volta che esco, ne metto una sul viso e mi copro la bocca e il naso ormai in maniera automatica.
Adesso l’uso delle mascherina non mi crea particolari fastidi.
Mi sono abituato subito. Prima di uscire di casa mi metto davanti a uno specchio e mi copro il viso.
Trovo però che nascondono i volti. Nascondono i sorrisi. Nascondono mimiche uniche e personali, Nascondono i volti felici e quelli infelici. Non ce lo fanno capire. Nascondono un poco le espressioni. Quelle espressioni che quando le mascherine non c’erano ci permettevano di capire chi avevamo di fronte.
Capivi subito se una persona era felice o meno e ora con le mascherine sul viso questo aspetto non si coglie.
In realtà non ho ancora avuto modo di sperimentarlo sino in fondo: è ancora presto.
Ho incontrato talmente poca gente in questi mesi che non ci ho fatto davvero caso, ma se tra qualche mese mi troverò a salire su un treno o a trovarmi per lavoro o per diletto in un luogo tra sconosciuti, cosa penserò dei volti dietro le mascherine?
Sarà facile attaccare discorso e fare affari senza sapere esattamente dalle espressioni del viso cosa sta provando la persona che ho di fronte?
Forse dovremmo cambiare il nostro modo di comunicare. Forse le mascherine non le toglieremo mai più.
Forse diventeranno qualcosa in più di un semplice accessorio da usare in determinati momenti. E forse cambieremo anche il modo di guardare la gente.
Forse tra qualche anno non sarà più un semplice luogo comune quel: “ha gli occhi che ridono” ma impareremo, grazie a una mascherina sul viso, a farli parlare e non solo in modo metaforico.
“Grazie per la lettura”
Buongiorno Ferruccio, noi le mascherine le abbiamo comperate appena è successo il caso a Codogno, questa cosa dentro di me sentivo che sarebbe scoppiata ancor prima del primo positivo, Infatti non ho voluto prenotare aerei ecc. Non mi sto abituando per niente a metterla, la mattina se devo uscire quando la metto mi passa la voglia, è il segnale che qualcosa proprio non va!Forse comincio ad avere la sindrome del prigioniero. La gente ride (poco) con gli occhi, ma forse impareremo a parlare con le mani come i sordi. Un abbraccio grande Ferruccio, e speriamo un giorno di toglierla
RispondiEliminaUn abbraccio a te Anna, forza, vedrai che passerà
EliminaMi dispiace moltissimo notare che parecchi blogger hanno diradato la loro attività o tacciono del tutto.
RispondiEliminaSpero che riprenderanno a scrivere e non faranno come tanti che andavano a messa solo per abitudine e (credo) non ci andranno più.
Meno male che ci sei tu.
Troppo buono, sgrunt
EliminaGrazie
E chissà che in questa situazione rimanendo scoperti solo gli occhi non siano davvero la nuova comunicazione attraverso i quali si rispecchia l'anima.
RispondiEliminaBuona serata.
Vedremo tra qualche mese, buona serata
EliminaGli occhi e il corpo, nella quasi totalità dei casi, bastano e avanzano per comunicare, anche tra sconosciuti.
RispondiEliminaCiao Ferruccio, come va?
Ora con la mascherina, occhi e corpo risalteranno ancora di più
Elimina* abbastanza bene, benché ancora non abbia capito e risolto tutto, tu?
Grazie Massimo
Forse sarà proprio come dici. Gli occhi del resto hanno sempre parlato, a volte più del resto.
RispondiEliminaGià, grazie Grazia
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