È stata una bella sorpresa ricevere il libro di Goethe dal titolo Viaggio in Italia. Possiedo molto della produzione del grande scrittore tedesco, ma Viaggio in Italia mi era sempre sfuggito ed ero curioso di poterlo leggere.
Ne avevo parlato in passato sul blog e in un paio di occasioni lo avevo cercato presso alcune librerie di Lecco.
Purtroppo mi dicevano che non era tra gli scaffali e che dovevano ordinarlo e questo aspetto mi faceva un po’ tergiversare. Adesso è stata una gradita sorpresa l’omaggio che mi è giunto per posta da parte di Stephanie Juergens - direttrice dell’agenzia per chitarristi Cosmopolitana - come risposta al mio vecchio articolo.
Ora non so sia stato facile per lei trovarlo. Me lo auguro, anche se tra ordine e acquisto e invio il libro ha fatto un giro non da poco, visto che è stato ordinato in Germania a una libreria di Roma e che da Roma è quindi arrivato a casa mia con i servizi postali.
Un libro rilegato pubblicato nel 1965 e questo aspetto ha colpito molto la mia immaginazione e mi ha suggerito alcune domande.
Cosa succederà quando libri di questo valore non verranno mai più pubblicati?
Mi è già capitato di non trovare più certi classici a cui ero interessato. Mi è già capitato d sentirmi dire che certi titoli non sono più pubblicati.
Ma cosa succederà quando sparirà dall’editoria la narrativa di Hemingway o di Goethe?
Ci sarà ancora in giro e sarà ancora pubblicato tra cinquant’anni Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald?
Titoli presi a caso. Lo so, sembra esagerato, ma vedendo come siano diventati delle rarità alcuni titoli e vedendo quali sono le pubblicazioni odierne e considerando quali siano le motivazioni che spingono gli editori a pubblicare certi libri, qualche dubbio sul fatto che molta qualità sia destinata a sparire per fare spazio a banalità senza fine, nessuno me lo toglie.
Forse fin quando ci saranno persone come Stephanie attente e appassionate un po’ di speranza c’è. Ma io un’editoria dominata dalla robaccia ormai la sogno di notte.
Be’ voi, non avete paura di restare senza capolavori?
“Grazie per la lettura”
Anzitutto sia tributato un lungo applauso a Frau Stephanie.
RispondiEliminaQuanto ai cari vecchi libri che si affollano sui miei scaffali (da Anatole France a Chesterton, da M.P.Shiel a Boccaccio) li lascerò in eredità ai miei nipotini che magari si aspettano lingotti e smeraldi (vorrei essere lì quando sarà letto il testamento...)
Magari il futuro sarà diverso
EliminaGrazie Sgrunt
Speriamo non accada davvero
RispondiEliminaSperiamo di no, grazie Ernesto
EliminaSpero che non succeda, ma non lo temo davvero, perché credo che si continuino a scrivere ottime storie. Non tutte, e nemmeno la maggioranza, lo sono, ma questo immagino fosse vero anche in passato. Alcuni di quelli che definiamo classici oggi non hanno avuto poi questo gran successo quando sono stati pubblicati. Io sono ottimista.
RispondiEliminaVorrei esserlo anch'io, ma sinceramente non lo sono vedendo quello che c'è sulle vetrine. Ho visto come è stato difficile trovare questo libro e come sono scomparsi titoli di Celine. La sensazione è che se non li contestualizzano smettono di pubblicarli. Grazie Grazia
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