sabato 16 novembre 2019

Villaggi di montagna

I primi disegni, ehm scarabocchi, che facevo da bambino ritraevano sempre villaggi di montagna. C'erano delle case addossate l'una all'altra. C'era una chiesa con il campanile da qualche parte. C'erano delle montagne sullo sfondo. A volte c'era una strada, a volte c'erano degli alberi, a volte un fiume e a volte un ponte. Non sapevo fare altro, ma ero lo stesso contento e questa tipologia di paesaggio presente come tema dominante nei disegni mi accompagna ancora adesso. 

Sin dai primi momenti in cui ho preso in mano una matita e una penna per poter tracciare dei segni riconoscibili su un foglio di carta, ho preso come ispirazione il mio paese di montagna. Non che lo copiassi, ma sicuramente era un qualcosa che mi dava spunto e ispirazione. Partivo dalle montagne che vedevo fuori dalla finestra e via a creare e a disegnare tutto il resto. 


Credo sia un qualcosa che poi ha sempre caratterizzato i miei tempi morti: a scuola, in ufficio, nelle sale di aspetto... 

Le mie agende, i miei diari, insomma tutto quello che ho usato per segnare i miei appuntamenti (naturalmente prima dell'avvento della tecnologia) era corredato da una miriade di disegnini che ritraevano villaggi di montagna, come se non sapessi fare altro. Magari erano poco più che pasticci, ma lo facevo quando non trovavo dell'altro di meglio da fare. 

Forse è questo il motivo che mi ha spinto oggi a redigere questo post e ad inserire tre disegni con le caratteristiche evidenziate nel paragrafo iniziale di questo articolo. 

Ovviamente sono tre disegni di Nino di Mei e non miei. Ma sono disegni che ritraggono villaggi di montagna, di quelli che - più grossolanamente - disegnavo anch'io. Forse anche mio papà nei tempi morti disegnava villaggi di montagna su tutti i fogli che trovava in giro. 

Certo a differenza del sottoscritto, lui lo faceva per tenersi in allenamento


Intanto ve ne mostro tre. Non sono in grado a dire il vero di risalire a qualcosa di veramente reale. Ho la sensazione che si tratti di  luoghi di pura fantasia, più che paesini che esistono realmente. Ma può darsi che sbagli. 

Magari sono posti che lui ha visto davvero, in qualche suo viaggio: non è escluso. 

Non è neppure escluso che qualcuno tra chi mi legge ci veda qualcosa di famigliare. Non lo so. Provate a dare un'occhiata ai disegni e pronunciatevi in merito se le montagne e i campanili vi suggeriscono qualcosa che conoscete. 


"Grazie per la lettura"

8 commenti:

  1. Io dico che sono semplicemente belli. Non mi dicono nulla di familiare, ma tutto ciò che raffigura la montagna, per me, diventa speciale. Quindi applausi al tuo papà.
    PS io uso ancora l'agenda di carta. Ho già comperato quella del 2020. Sono un poco indietro ma non riesco a farne a meno.
    Abbraccio con l'augurio di una bella giornata a te.

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  2. I disegni sono belli, non so come sono i tuoi...
    Alessia

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  3. Gli elementi che inserivi nei tuoi disegni di bambino sono tra i miei preferiti. Tuo padre, come sempre, è molto bravo. Ma scommetterei che nemmeno i tuoi disegni fossero scarabocchi.

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  4. Vengo or ora dal leggere una riflessione del FAI secondo cui il paesaggio siamo noi, e trovo questi disegni, anche se di fantasia, assolutamente reali.

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