lunedì 14 ottobre 2019

La lingua più vincente del premio Nobel per la Letteratura

Forse questo Record Culturale serve più che altro per omaggiare Peter Handke (di cui riporto alla fine dell'articolo la motivazione che ha spinto i giurati all'assegnazione), fresco vincitore. Non lo so. In ogni caso mi sono sentito in dovere di tirare in ballo il Nobel della Letteratura. Ho pensato di segnalare tra i miei Primati Letterari La lingua più vincente del premio Nobel per la Letteratura. Continuate a leggere... 

Mi sono cercato un Record Culturale facile facile. Si parla di lingue. Quella più vincente del Premio Nobel della letteratura. 

Già l'immagine che ho inserito la dice lunga. Ma andate avanti a leggere. 

Il primo autore di lingua inglese a vincere è stato lo scrittore Rudyard Kipling (un autore comparso molte volte sul mio blog). 

Tutto è partito nel 1907 con questa motivazione: 


“in considerazione del potere dell'osservazione, dell'originalità dell'immaginazione, la forza delle idee ed il notevole talento per la narrazione che caratterizzano le creazioni di questo autore famoso nel mondo” 

L'ultimo, al momento, è stato Kazuo Ishiguro nel 2017, autore di Quel che resta del giorno, con quest'altra motivazione: 


“che, in romanzi di grande forza emotiva, ha scoperto l'abisso sotto il nostro illusorio senso di connessione con il mondo” 

Nel mezzo Britannici, Irlandesi, Canadesi, Americani, Sudafricani, Australiani, Russi nazionalizzati Inglesi

Poeti nati in isole esotiche. Nomi contestati. Nomi esaltati. Scrittori famosi. Scrittori per nulla famosi. Di tutto e di più. 

Quanti ne ho letti? Per alcuni ci vorrebbe un post apposito. Per altri sul blog c'è solo l'imbarazzo della scelta. Di alcuni ho letto tutto il possibile. Di altri non sapevo neppure l'esistenza.  

Tutti però con una caratteristica comune, scrivono o scrivevano in lingua inglese. Volete sapere chi sono? 

Eccoli: 

Bob Dylan, Alice Munro, Doris Lessing,  Harold Pinter,  John Maxwell Coetzee, Vidiadhar Surajprasad Naipau, Séamus Heaney, Toni Morrison, Derek Walcott,  Nadine Gordimer, Iosif Aleksandrovič Brodskij, Wole Soyinka, William Golding, Saul Bellow, Patrick White, Samuel Beckett, John Steinbeck, Ernest Hemingway, Winston Churchill, Bertrand Russell, William Faulkner, Thomas Stearns Eliot, Pearl S. Buck, Eugene O'Neill, John Galsworthy, Sinclair Lewis, George Bernard Shaw, William Butler Yeats. 

Naturalmente l'ultimo vincitore - fresco di questi giorni -  non è padrone di questa lingua con la scrittura, ma siccome è stato lui a spingermi a redigere questo post. Ecco la motivazione che ha spinto i giurati ad assegnargli il Premio. 


“per un lavoro influente che con ingegnosità linguistica ha esplorato la periferia e la specificità dell'esperienza umana” 

"Grazie per la lettura" 

Fonti: 
- Vincitori del premio Nobel per la letteratura

17 commenti:

  1. Qualche Nobel di lingua inglese l'ho letto

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  2. Chiaramente non li ho letti tutti, ai tempi della vincita del Nobel lessi Saul Bellow: Herzog, e lo trovai geniale e ironico. Tutti in lingua inglese, però anche noi nel nostro piccolo: Montale, Ungaretti, Pirandello.. Buon inizio settimana Ferruccio

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  3. Ne ho letti pochini, e rimango sempre sorpreso a leggere di Russell... più filosofo e logico che letterato. In ogni caso, il Nobel, in tutte le discipline è troppo sbilanciato verso alcune nazioni. All'Italia d'inizio Millennio ne mancano almeno due: uno in fisica (almeno uno!) e uno in Medicina. Ma il mondo va così, dove rotolano i soldi.

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    1. Quello a Cabibbo nel 2008 fu un vero schiaffo all'Italia, ai tempi si parlò di antipatia politica verso il belpaese, visto che furono premiati i 2/3 di quelli che "inventarono" la matrice Cabibbo-Kobayachi-Maskawa. Sulla medicina sono meno ferrato, ma ricordo, più o meno sempre in quel periodo, che un Nobel disse che con lui (con loro in realtà, visto che raramente c'è un solo vincitore) doveva esserci anche un italiano, che era stato pioniere. Potrei sbagliare, ma mi pare si parlasse di staminali

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    2. Sono tematiche che non conosco, ma fa molto piacere la tua puntualizzazione.

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  4. Secondo me la classifica che hai pubblicato (da wikipedia?) avrebbe più significato se si calcolasse il n° di premi vinti rapportato al numero di persone che nel mondo parlano quella lingua.

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    1. Credo che i numeri siano in linea con quello che chiedi. Parlando di mondo occidentale (a parte lo svedese) ci stanno come numero e come diffusione della lingua. Grazie Marco

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    2. Penso che Marco parli di rapporto proporzionale. Se prendiamo in considerazione il rapporto tra numero dei nobel vinti e numero di persone di madrelingua inglese, e lo stesso per le altre lingue, magari salta fuori che in rapporto ne ha vinti di più l'Italia o la Svezia.

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    3. Credo che la Svezia sia imbattibile sotto questo aspetto e la dice lunga sugli interessi che ruotano attorno al premio. Tieni presente (tiro in ballo anche Marco), però che questo post mi serviva più che altro come scusa - come ho scritto all'inizio - per citare l'ultimo vincitore del Nobel e la voce era lì facile facile. Grazie Ivano

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    4. Credo anch'io, se si considera che la Svezia ha solo dieci milioni di abitanti. Già solo così possiamo dire che ne ha vinti molti più dell'Italia.

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    5. Guardando l'immagine l'unica lingua che stona nei primi posti è la presenza della lingua svedese... Poi naturalmente il peso preponderante è quello della cultura occidentale o filo occidentale.

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    6. Mi riferivo proprio a quello, a una considerazione proporzionale.
      Vincitori del Nobel in realtà sono due, perché è stato rivelato anche a chi era stato assegnato quello del 2018.

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    7. Sì sì, avevo capito Marco. Ma credo rivesta lo stesso significato anche per come viene assegnato il Nobel stesso - un premio ancora troppo "politico" per valutarne appieno il valore. Grazie

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    8. Per quanto riguarda Olga Tokarczuk ne parlerò lunedì prossimo con i Nobel Francesi, la nazione con più vincitori

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