giovedì 24 ottobre 2019

I ragazzi venuti dal Brasile

Mi sono detto non so quante volte che prima o poi devo leggere il romanzo di Ira Levin I ragazzi venuti dal Brasile. Ogni volta che per un motivo o per l'altro mi viene messo davanti agli occhi o ne sento parlare mi chiedo sempre perché ancora non l'ho letto. E ancora non l'ho letto. E ancora non l'ho letto... 

Facile capire il motivo per cui mi colpì così tanto il film I ragazzi venuti dal Brasile. C'era l'avventura ed ero un ragazzino. C'erano i nazisti ed ero un ragazzino. C'era un po' di fantascienza ed ero un ragazzino. C'era il dotto Mengele, interpretato da un grande Gregory Peck. C'erano altri grandi attori. C'erano quegli inquietanti ragazzini con gli occhi di Hitler

Insomma non mancavano i motivi affinché mi potesse colpire visto che ero soltanto un ragazzino. Fatto questa premessa vi è facile arrivare alla conclusione e capire il perché sin dalla prime volte che ho visto quel film, ho sentito il desiderio di leggere il romanzo da cui ne è stata tratta la realizzazione cinematografica. Ma ancora non mi è capitato. 

Non so perché ma quando penso che dovrei davvero acquistarlo sono sempre fuori mano e così va a finire che perdo il giro. A dire il vero non ho mai letto nulla neppure dello scrittore americano Ira Levin e considerando tutti i lavori portati al cinema presi dalla sue opere (Rosemary's Baby, La donna perfetta, tanto per citarne un paio) ti viene da pensare che magari c'è qualcosa da imparare leggendo la sua opera. 

Non lo so. Ditemi voi cosa fare. Da cosa devo partire. Io, per questa inchiesta ho preso spunto da I ragazzi venuti dal Brasile, ma se qualcuno di voi ha letto altri lavori e se la sente di aggiungere qualcosa in commento non ci rimango male. Io nel frattempo spero di ricordarmi di comprare il romanzo di cui ho parlato sono ad adesso. 

Nelle prime ore di una sera del settembre 1974 un piccolo bimotore nero e argenteo planò su una pista secondaria dell'aeroporto Congonhas di Sāo Paulo e, rallentando, rullò verso un hangar dove era in attesa un'automobile. Tre uomini, l'uno dei quali vestito di bianco, si trasferirono dall'aereo all'auto, che dal Congonhas s'avviò in direzione dei bianchi grattacieli del centro di Sāo Paulo. Una ventina di minuti più tardi, l'automobile s'arrestò sull'Avenida Ipiranga, di fronte al Sakai, un ristorante giapponese che pareva un tempio. 
Ira Levin - I ragazzi venuti dal Brasile 

"Grazie per la lettura"

6 commenti:

  1. Il film ce l'ho presente anch'io, davvero piacevole

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    1. Uno di quelli che non dimentico, mi rese inquieto e non poco. Grazie Ernesto

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  2. Persino nelle opere minori come Questo Mondo Perfetto e Sliver, Levin almeno per quel che mi riguarda, è riuscito ad ammaliarmi.
    Quindi non potrei che dirti di leggerlo, partendo proprio dai romanzi che citi, magari proprio da I Ragazzi Venuti Dal Brasile che è un piccolo capolavoro.

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  3. Dopo aver letto il romanzo (uscì nel 1977) mi sono fiondato al cinema. Grande aspettativa, mezza delusione: ma mi rendo conto che le lunghe pagine "filosofiche" sul tema "come è possibile che dal 1933 in poi la follia abbia conquistato quasi tutti i tedeschi?" abbiano spaventato gli sceneggiatori che le hanno sforbiciate di brutto

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    1. Sì, il film è bello ma è evidente che è impostato solo sugli aspetti legati all'azione.
      Grazie Marco

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