domenica 8 settembre 2019

La frugalità del pane

Quando lo scrittore Honoré de Balzac si incontrò per la prima volta con la futura moglie Ewelina Hańska in Ucraina non fu solo colpito soltanto dalla bellezza della donna, ma anche dal numero dei diversi tipi di pane che là trovò. È noto che contò settantasette diversi tipi di tecniche di panificazione: ovviamente ritenne delizioso il pane nero russo, caratterizzato dal colore dalla farina di segale scura e dalla sua frugalità. 

Forse senza volerlo Balzac mi ha fatto pensare a "la frugalità del pane" e senza andare a riprendere subito il pane nero di segale (penso che anche quello delle mie parti non sia molto diverso da quello ucraino) mi ritrovo ancora una volta a elogiare l’importanza di questo alimento. 

Dunque ben venga Honoré de Balzac con queste ispirazioni… 

Be’, dalla mie parti il pane non si è mai buttato, non si butta e mai si butterà. 

Io non butto neppure le briciole del pane. Mai. Le raccolgo e le metto in un contenitore alimentare. Sono perfette da amalgamare con le polpette di carne, oppure da mettere in un tegame con olio, acciughe e peperoncino utile per condire gli spaghetti. 

Ben venga Honoré de Balzac: ho pensato a lui e alla frugalità del pane l’altra sera quando ho finalmente imparato come recuperare il pane secco, bagnandolo sotto l’acqua corrente, avvolgendolo nella carta stagnola e poi lasciarlo in forno a centosessanta gradi per dieci minuti. 

Ben venga Honoré de Balzac: penserò a lui e alla frugalità del pane quando mi ricapiterà di mettere pochi in una ciotola dei pezzetti di pane raffermo e li ho ammorbiditi con il latte e dopo qualche ora ho aggiunto un uovo e del formaggio grattugiato e ho mescolato il tutto e ho messo in forme e l’ho lasciato finché non ha fatto una crosticina. 

Ben venga Honoré de Balzac: penserò a lui e alla frugalità del pane nei prossimi giorni quando preparerò una bruschetta con del pane casereccio e dei pomodori chef più naturali non potrebbero essere visto che li ho visti maturare giorno dopo giorno. 

Ben venga Honoré de Balzac: penserò a lui e alla frugalità del pane e magari mi verrà una tremenda nostalgia quando una fetta di pane di segale nero inizierà la mia giornata con un po’ di miele e con del formaggio e una tazza di caffè con il latte. 

Insomma ben venga Honoré de Balzac e il suo pane frugale. 


"Grazie per la lettura" 

Fonti: 
- Honoré de Balzac: Ukrainian Black Bread

8 commenti:

  1. Sapevo come scaldare il pane secco nel forno
    Alessia

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  2. Parole sante, le tue. Che valgono soprattutto per il pane (anche in ragione della sua forza simbolica) ma che devono valere per qualsiasi prezioso alimento. Quando vedo gente che cucina troppa pasta e poi la butta nel cesso invece di riscaldarla la sera, mi viene da lanciare pesanti maledizioni!
    Un saluto e un abbraccio.

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    1. Ti ringrazio Zio Scriba, hai più di una ragione.
      Buona domenica

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  3. Greazie per questi consigli, buoni in tutti i sensi.

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  4. Grazie degli ottimi suggerimenti! Li raccolgo tutti. Ieri sera ero a una cena medievale a Valvasone, dalle mie parti, e due delle sette portate erano proposte sul piatto di pane, che poi ci siamo mangiati. No, il pane non si butta, al massimo va agli uccellini (tutto il cibo non si butta, per me).

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    1. Troppo buona Grazia.
      Non ho mai partecipato a una cena medievale, curioso. Potrebbe uscirci un post come Spuntino Letterario.
      Grazie

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