mercoledì 3 luglio 2019

Guardare le figure

Quando ero piccolino e ancora non sapevo leggere guardavo le figure presenti nelle tavole dei fumetti. Passavo ore così. Poi ho visto fare la stessa cosa ai miei nipoti quando erano piccolini e ora vedo i loro figli piccoli fare la stessa cosa. Certo quando vedo i grandi guardare le figure qualche domanda, però, me la faccio. 

Non so quanto tempo ho impiegato a pronunciare correttamente il nome di Tiger Jack, l'amico Navajo di Tex Willer. A dire il vero non so neppure quando ho imparato a leggere il suo nome, benché abbia imparato presto a leggere. 

Per un po' di tempo mi sono limitato a guardare le figure

Forse pensavo che tutto il bello fosse lì, nella figure. Be' quante cose mi ha insegnato anche la lettura dei fumetti, una volta imparato a leggere. 

Credo sia stato anche con la lettura di questi fumetti che è nata la passione per la scrittura. Passione che mi ha spinto anche ad aprire un blog, qualche anno fa. 

Ora per fortuna c'è ancora gente che legge i contenuti che scrivo sul mio blog e non si ferma alle figure. Me ne accorgo dai commenti che mi ritrovo sotto i vari articoli che pubblico e anche dalle interazioni che ricavo dai vari social che uso. 

Insomma, molti sono come me, magari hanno guardato le figure da piccolini ma poi non si sono accontentati di esse. Non tutti pare si accontentano di guardare le figure: c'è ancora chi legge cosa c'è scritto in un articolo di un blog e forse anche nei libri. 

Però la gente che si accontenta di guardare le figure è sempre di più. Ogni giorno ne incontro qualcuna. 

A volte pensi sia più facile

Forse risulta più facile parlare di libri con una foto su instagram, anche se non capisco come. 

Forse è più facile riempire un post del blog con commenti postando un articolo carico di immagini, anche se non ci vedo chissà quale difficoltà e chissà quale valore. 

A volte penso che dovrei tornare anch'io a guardare solo le figure. A volte penso che dovrei smettere di leggere

Ma per fortuna lo penso per pochi istanti. 

Forse se la gente tornasse a leggere davvero e la smettesse di guardare le figure le cose andrebbero meglio. Se si leggesse veramente e si cercasse di cogliere il vero significato di ciò che si legge le cose andrebbero meglio. 

Forza che non siamo più bambini analfabeti... 


"Grazie per la lettura"

8 commenti:

  1. Io ho imparato a leggere in tenerissima età, a 3 anni, e già allora non mi limitavo alle figure dei fumetti: mi interessava la storia - anche se ero troppo piccolo per capirla, chiaro, ma più o meno riuscivo a seguirla. E mi piacevano i fumetti di Tex, e pure il personaggo di Tiger Jack (pronunciato, ovviamente "tiger giac" e non "tàigher gèk" - l'inglese all'epoca per me era più o meno come il babilonese).

    RispondiElimina
  2. Esatto non siamo bambini analfabeti

    RispondiElimina
  3. Io avevo uno zio scapolo in casa che collezionava (colleziona ancora, in effetti) Tex Willer (aveva anche delle strisce di Tex, Blek Macigno e Capitan Miki). Io non vedevo l'ora d'imparare a leggere per tuffarmi in quelle avventure. E per reazione, per sfida, cominciai poi a collezionare gli antagonisti, diciamo così, degli stessi, vale a dire Zagor (quella scure e quella pistola al contrario furono un richiamo irresistibile per me) e Il Comandante Mark (che ho amato moltissimo). Infine, la lettura sembra diventata qualcosa di molto pesante; per tacere di capire e interpretare acriticamente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Massimo, ma non ho capito il senso della frase "Infine, la lettura sembra diventata qualcosa di molto pesante; per tacere di capire e interpretare acriticamente."

      Elimina
  4. Non ho mai amato i fumetti, troppe scene insieme sulla stessa pagina. Le figure le guardavo, però, quelle a tutta pagina di certi libri. Anche adesso ci sono libri per l'infanzia che sono vere opere d'arte. Andare oltre le figure comunque fa bene, anzi, benissimo.

    RispondiElimina

Questo blog ha i commenti in moderazione.

Info sulla Privacy