domenica 23 giugno 2019

Un panino in Alexanderplatz

La prima volta che ho pensato alla storia breve "Racconto senza titolo (Moglie e buoi dei paesi tuoi)" mi trovavo a Berlino. Mangiavo un panino in Alexanderplatz in una soleggiata giornata primaverile. Solo in seguito la storia ha preso un'altra direzione. Allora L'astronave aliena era pronta al decollo per gli spazi interstellari sulla piazza della capitale tedesca. Nulla di fantascientifico, ma solo un'immagine metafisica sul significato della conoscenza e dell'esperienza spuntata nella mia testa mentre divoravo un panino con i Würstel, cipolle fritte e bevevo una birra, in mezzo a una miriade di bancarelle in un mondo che era la prima volta che contemplavo... 

C'è sempre un punto di partenza nei miei racconti. Magari una volta conclusi sono completamente diversi da come si sono formati come idea la prima volta. Ma se ci penso credo di non fare tanta fatica a fare un collegamento con ognuno di essi. 

Una delle mie storie (trovate l'incipit e link alla lettura in fondo a questo articolo) è nata mentre mangiavo un panino con würstel e cipolle fritte in Alexanderplatz a Berlino

In seguito lo sviluppo è stato diverso e l'astronave pronta al decollo - con i motori accesi - è spostata in Piazza Duca d'Aosta a Milano. Astronave che  è servita metaforicamente per permettermi di capire e trasmettere lo stato d'animo di un ragazzino che lasciava il piccolo paese di montagna dove era sempre vissuto per frequentare un collegio in una grande città. 

Un lavoro che mi emoziona sempre ogni volta che lo leggo, ma che è nato in maniera bislacca, come ho detto a Berlino

Un panino a Berlino che mi ha suggerito pure questo spuntino letterario di inizio estate... 

Ora nel racconto non si parla espressamente del cibo, anzi è appena citato e anche in questo caso come un qualcosa da conoscere: forse anche in questo caso legato al vitto del collegio. 

Vi invito a leggerlo se ancora non lo avete fatto. 

Una storia che mi ha dato molte soddisfazioni e che ancora continua a darmene. E che anche in futuro continuerà a regalarmene: ne sono sicuro.  

Appena sentì il tocco sulla spalla, aprì gli occhi. Aveva dormito un po' ed era mezzo rincoglionito. Riconobbe il volto di suo padre, ma per qualche istante non capì dov’era. Finché ricordò di essere in treno. Allora sogghignò al faccione serio che aveva di fronte e, mentre stiracchiava le gambe, voltò il capo e guardò l’orizzonte attraverso il finestrino... 
Ferruccio Gianola - Racconto senza titolo (moglie e buoi di paesi tuoi) 


"Grazie per la lettura"

8 commenti:

  1. Davvero bello il racconto, complimenti

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  2. Concordo con Ernesto, una storia molto bella, del resto cose brutte da te non ne ho mai lette! Buona Domenica Ferruccio

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  3. Ricordo il racconto... bello!
    A te comunque è andata meglio che a me... io la mia giornata di primavera ad Alexanderplatz l'ho trascorsa sotto una pioggia a dirotto.

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  4. Ho letto il racconto, mi è piaciuto molto
    Alessia

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