Il Ponte dell'Arcobaleno è il tema di diverse opere di poesia e di prosa scritte negli anni '80 e '90. Opere che parlano di un luogo ultraterreno in cui gli animali domestici si recano alla loro morte, per poi ricongiungersi in un futuro ai loro proprietari.
Il luogo, naturalmente, ha guadagnato popolarità in tutto il mondo tra gli amanti degli animali, specialmente da parte di coloro che hanno perso proprio la compagnia domestica di uno di loro.
La credenza ha molti antecedenti, tra cui somiglianze con il ponte Bifröst della mitologia norrena, ma pure i Nativi Americani ne parlano: Navajo e Hopi e altre tribù del sud-ovest americano in particolare.
Naturalmente io non ne so molto.
La presenza del Ponte dell'Arcobaleno nel mio racconto ha solo un paio di accenni nei 34 capitoli, cenni che servono per la credibilità stessa della storia (visto che è narrata con la tecnica della prima persona da un gatto).
Ma non ho approfondito a fondo il discorso e ovviamente sono rimasto sul vago, per questo ne approfitto oggi con questo post. Anche se non so, in tutta sincerità, i veri motivi di questa inchiesta.
Forse sono stato spinto dal disegno di un arcobaleno di Nino di Mei (lo stesso usato come immagine dell'articolo). Ho forse perché spinto dal bisogno di parlare ancora di questo romanzo. Ho forse soltanto per avere il vostro aiuto in merito a questa tematica. Non lo so. Vedete voi come prenderla.
Io come al solito mi collego all'incipit dell'ultimo capitolo del racconto pubblicato giovedì:
Il Ponte dell’Arcobaleno uno comincia a vederlo quando smette di lottare e non riesce più a controllare neppure le cose stupide e superficiali. Ce l’ha lì davanti agli occhi. Ora non posso più dormire nel loro lettone e mi portano sempre fuori a trascorrere le notti perché urino dappertutto senza sapermi trattenere.
Ferruccio Gianola - Il gatto che sognava di essere un delfino
"Grazie per la lettura"
Fonti:
- È l'ásbrú, il ponte arcobaleno
- Rainbow Bridge
Anche gli animali hanno il loro paradiso
RispondiEliminaAlessia
Già, grazie Alessia
Elimina...o forse perché esiste la grande possibilità che anche gli animali abbiano un Anima!
RispondiEliminaL.
Da non escludere assolutamente! A volte guardando negli occhi certi "animali" lo pensi...
EliminaGrazie Linda
Il ponte, che io sappia, è una leggenda dei nativi americani che credo la maggioranza degli umani ha adottato quando non accetta che un grande amore sia finito...non lo so se è vero, razionalmente dovrei dire di no, ma mi è inaccettabile l'idea di non rivedere mai più i miei animali. Se esiste davvero il paradiso, è giusto che sia un luogo in cui essere felici e per me il concetto di felicità comprende il concetto del mio cane che mi aspetta al di là del ponte.
RispondiEliminaCapisco molto bene, cosa vuoi dire.
EliminaGrazie Lifest.99