Quando verso la fine del secolo scorso iniziai a usare il cellulare, scoprii di essere molto limitato nell'utilizzo del tastierino usato per scrivere i messaggi. Ci volevano dieci minuti per digitare tre parole quando andava bene.
Ora qualcuno mise in giro la voce che l'essere lenti era in realtà un punto di forza, visto che ci voleva un'ora per rispondere a tre messaggi si diceva che serviva a rendere più interessante e profonda la discussione. Insomma, essendo lenti nello scrivere, la faccenda non si esauriva in un pronti e via e magari con tre messaggi riuscivi a corteggiare per un intero pomeriggio.
Un po' era vero.
Scrivevo sul cellulare esattamente come scrivevo in un foglio di carta. Non usavo k al posto di ch e neppure altri accorgimenti per riuscire a stare nel numero di caratteri. Al massimo scrivevo due messaggi. E così per rispondere ci voleva mezz'ora. Perché non avrei mai potuto vincere un premio per la velocità di scrittura.
Usavo una sola mano e quando scorgevo qualcuno che digitava usando entrambi i pollici opponibili alla velocità della luce rimanevo di stucco.
Non crediate che la faccenda sia migliorata con l'avvento della scrittura intelligente e facilitata.
Nel mio caso mi trovai ancora più nei guai. Non sopportavo che una semplice sillaba mi mettesse a disposizione un termine bello e finito quando non era quello che desideravo.
E ogni volta che entrava in funzione qualche automatismo di risposta mi veniva il desiderio di buttare il cellulare una volta per tutte.
Accidenti!
Ora mi immagino un futuro in cui ci saranno ancora più scrittori e molti scrittori non avranno difficoltà a scrivere avvalendosi della scrittura facilitata e così ci ritroveremo a leggere racconti e romanzi tutti uguali.
Racconti e romanzi scritti tutti con le stesse parole difficili e le stesse parole alla moda. Racconti e romanzi che si creeranno in automatico e quando ci mancherà la parola sarà il computer a suggerirla.
No, continuerò a fare come ho sempre fatto: da solo!
"Grazie per la lettura"
il T9 a dir la verità, cioè il suggeritore di parole, spesse volte ti fa scrivere fischi per fiaschi e offre mille altri svariati senso a quello che si vorrebbe scrivere. Quindi, da questo punto di vista, meglio soli... per lo scrivere più dedicato, ammetto di far ricorso al suggeritore di sinonimi a volte, ma è un peccato venialissimo rispetto a gente che copia di sana pianta altrove, sperando che nessuno la sgami... ;)
RispondiEliminaIo uso ancora i vocabolari e vanno ancora bene
EliminaGrazie Franco
Io mi auguro che quel futuro descritto da te non avvenga mai. Se così fosse tornerò a leggere i classici. E te. Buona giornata
RispondiEliminaQualche dubbio sul futuro ce l'ho
EliminaGrazie Maria
Ma secondo me ci sono già adesso romanzi scritti tutti uguali! Genere rosa, genere-non genere, genere fantasy di bassa lega...così come i film, sembrano scritti con lo stampino!
EliminaEsatto Kuku, lo noto anch'io
EliminaForme di scritture automatica sono da tempo oggetto di racconti: il tuo articolo mi ha fatto venire in mente "Le argentee teste d'uovo" di Fritz Leiber, una vecchia (ma non per questo meno significativa...) satira ambientata in un futuro in cui gli scrittori sono robot progettati appositamente per quel mestiere.
RispondiEliminaTitolo favoloso e significativo... Grazie Massimo
EliminaSarebbe atroce
RispondiEliminaSperiamo non avvenga, grazie Ernesto
EliminaSta già succedendo... i romanzi, salvo quelli di pochi grandi ribelli, sono ormai scritti tutti uguali. A causa delle Tavole della Legge dell'editing, che prescrivono la lunghezza "giusta" dei dialoghi, delle descrizioni, dei paragrafi, ecc. ecc.
RispondiEliminaSono d'accordo Yves (permetti?), in altro lato della "mediocrizzazione" in atto
EliminaPer scritto preferisco Ivano. Perché uno d'impulso, a meno che non sia abituato alla lingua francese, legge Yves tutto intero.
EliminaA proposito del tuo nome, invece, mi sono ricordato che io una volta ho conosciuto un Ferruccio che però voleva essere chiamato solo Ferro, perché gli dava una sensazione molto maggiore di forza e determinazione. Si presentava come Ferro e si firmava Ferro e di solito uno scopriva il suo vero nome solo per caso, magari dopo anni di frequentazione.
Anche nel mio caso c'è stato qualcuno che mi ha chiamato Ferro, per qualche tempo.
EliminaGrazie Ivano e perdonami la licenza!
Figurati!
EliminaSei abbastanza "originale" Ferruccio
RispondiEliminaAlessia
aha, bene!
EliminaGrazie Alessia
D'accordissimo con te, io per il cellulare non uso il t9 ma una app che praticamente impara da te, dalle parole che digiti e poi te le suggerisce mentre prendi appunti, molto utile, praticamente un t9 personalizzato.
RispondiEliminaE cosa che non concepisco sono le scuole di scrittura, non si può insegnare la scrittura creativa, è l'approccio che è sbagliato. Al massimo che si chiamino laboratori di scrittura ma non scuole.
Ti quoto in pieno Emanuele, anche per ciò che riguarda le scuole di scrittura
EliminaGrazie
Mi fa piacere. Buone scritture per tutti noi!
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