Il modo migliore per conoscere le persone consisterebbe nell'evidenziare ed esaltare quelle che noi riteniamo siano le qualità positive e i pregi che manifesta. Sarebbe il modo migliore per vederla crescere, perché ognuno di noi ha un qualcosa di positivo da mostrare e da proporre e in questo modo ne sarebbe esaltata, acquisterebbe sicurezza e sarebbe sempre più motivata.
In realtà è ciò che fanno, in larga parte, coloro che ci sono estranei e che per qualche motivo si trovano a interagire con noi in modo spassionato (non ci deve essere a monte qualche mero interesse, insomma, altrimenti tutto va a remengo).
Per dare un'idea di verosimiglianza a questo concetto, mi basta riferirmi al blog e prendere nota di come chi non ha mai avuto modo di frequentarmi, nella maggior parte dei casi, evidenzia il meglio di quello che trova sul mio blog.
La stessa cosa succede anche nella situazioni di tutti i giorni.
Ma provate a confidare un vostro progetto a chi pensa di conoscervi da tempo. Provate a confidarvi con qualcuno che vi conosce perché avete frequentato la stessa scuola. Provate a svelare un vostro proposito a qualcuno con cui avete trascorso le estati giocando assieme o ancora a qualcuno con cui avete un legame di parentela che vi lega.
Ciò che viene valutato non è l'idea che proponete ma bensì ciò che scaturisce e viene suscitato - dal fatto di conoscervi - nell'inconscio di quella persona.
Spesso il ritratto di chi ci sta vicino è il risultato dei nostri desideri più che da una reale visione oggettiva e diventa difficile apprezzarne le qualità se non sono le stesse che ci identificano.
Diventa molto difficile apprezzare le qualità di una persona che conosciamo se non sono indirizzate verso in progetto o uno stile di vita che ci accomuna, al contrario siamo pronti a glorificare il modo di fare di perfetti sconosciuti.
In poche parole, chi teme di perderci, difficilmente si troverà ad esaltare qualcosa che in un futuro possa distinguerci da loro.
Chi non teme di perderci, al contrario, non ha nessun problema a darti valore e a dimostrare che le cose che fai sono di valore.
Difficile da credere? Non così tanto come potrebbe sembrare.
"Grazie per la lettura"
I rapporti profondi e di vicinanza sono più complessi: nel condividere spazi importanti, che riguardano l'affettività, il tempo e la libertà di movimento che possiamo conquistare, le persone vicine possono non solo essere un sostegno, ma anche un limite. Molto dipende dalla qualità dei rapporti e dal valore che ciascuno vuol dare agli altri ed a se stesso. Esistono alcune tartarughe marine ed altri pesci che crescono di dimensioni in base allo spazio di cui dispongono, un po' come le piante. Se in una vaschetta ne abbiamo 4 cresceranno fino ad x, se nella stessa vaschetta ne abbiamo due, ciascuna sarà grande 2x, se ne abbiamo solo una, arriverà a 4x. Le persone estranee non sono coinvolte e non hanno nulla da guadagnare o da perdere in un tuo progetto: chi ti è vicino invece forse sì. Se tu vuoi andare a fare una bella passeggiata, ad un estraneo può sembrare una buona idea, ma se per la persona che condivide con te l'abitazione questo vuol dire rimanere da sola a sobbarcarsi tutto il lavoro di pulizia di casa, allora potrebbe vederla diversamente. A volte bisogna comprendere anche le esigenze ed i limiti degli altri probabilmente, ma forse tu ti riferisci a qualcosa di specifico, su cui non ho elementi per pronunciarmi.
RispondiEliminaSì, non mi riferivo in effetti alla cose di tutti i giorni, ma più che altro a una visione che diamo ai nostri obiettivi. La maggior parte delle persone che mi ha vissuto attorno da bambino non ha la minima idea di chi possa essere adesso, ma quando mi vede si comporta esattamente come se fossi ancora quel bambino. Grazie Clara
EliminaCiao Ferruccio: "In poche parole, chi teme di perderci, difficilmente si troverà ad esaltare qualcosa che in un futuro possa distinguerci da loro." Secondo me il punto è proprio questo. Chi ci è vicino, non ha forse paura che un nostro cambiamento, possa incrinare o modificare il rapporto di amicizia, amore ecc? Molto interessante il tuo post! Buona serata!
RispondiEliminaHai colto il punto Anna.
EliminaBuona serata a te!
Credo che se la vicinanza allontana anche la lontananza avvicini no!...dipende
RispondiEliminaperò tutto da cosa si "teme di perdere e da chi si teme di perdere."
Il solo "temere" è una forma di paura legata al senso di libertà che viene repressa in se stessi per prima e poi in chi ci è vicino ...ma anche in chi è lontano !
Spesso temiamo più la paura di non avere nulla e di possedere qualcosa oltre che qualcuno che non la libertà di vivere nella pienezza dell' amore disinteressato volto al bene di tutti e di tutto.
Tutto questo per dirti semplicemente che condivido totalmente questo punto di vista:
Chi non teme di perderci, al contrario, non ha nessun problema a darti valore e a dimostrare che le cose che fai sono di valore.
I progetti che hanno l'obbiettivo di dare valore a quel tipo di amore ,credo che difficilmente ti deluderanno proprio perché quella ricchezza la si acquisisce sempre di più e mai la si teme di perderla .
Buona giornata.
L.
Il termine "temere" è orribile, ma credo che giochi molto nella nostra vita.
EliminaGrazie e buona giornata!
Sento che sia vero e che giochi molto come tu dici...possiamo forse "temere" di osservare impotenti e consapevoli o
RispondiEliminapotenziali inconsapevoli ?
Non saprei ...
L.
Forse molto di quello che scrivo e faccio e in qualcosa che mi serve per esorcizzare questo "temere"
EliminaGrazie
Non è affatto difficile da credere. Su una lavagna pulita è più facile scrivere che su una lavagna dove qualcosa (anche di positivo) è già stato scritto.
RispondiEliminaBravissima! Ecco.
EliminaBuona Pasqua Grazia
Anche a te, Ferruccio.
EliminaCredo proprio che tu abbia ragione.
RispondiEliminaGrazie Unknown
Elimina