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Collezione Nino di Mei |
Mio padre era dell'idea e sosteneva che i suoi quadri, male che andava, si sarebbero potuti bruciare. Nel caso fosse stato necessario sarebbero stati utili a scaldare gli ambienti di un'abitazione in un periodo di miseria. Ed è una cosa che non voglio che accada per niente.
Ma la sua arte è molto tradizionale, non ha guizzi mediocri da arte moderna e non è frutto di un artistoide da accademia super acclamato dal critico Vip.
Perciò non è facile da proporre se non si hanno alle spalle amicizie e risorse. Ma i sogni a volte vengono in soccorso e così capita che un bel giorno qualcuno decide di usare tutte le sue opere a olio - quelle esistenti su tela, su masonite, su legno - per creare un effetto domino in piazza.
Un lavoro di allineamento certosino di tutte le opere nel mezzo di una piazza, sistemate in equilibrio precario una in fila all'altra e poi quasi d'incanto un semplice tocco sulla prima e questa cade all'indietro e tocca la successiva e poi ancora un'altra e un'altra ancora.
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Collezione Nino di Mei |
Oppure potrebbe essere un ragazzino vestito da supereroe.
Un happening alla Allan Kaprow, realizzato alla luce delle luna in una sera estiva. Una performance art alla Marina Abramović. Qualcosa che ricordi Lubo Kristek o Maurizio Cattelan.
Magari registrando il tutto con un video alla Nam June Paik e magari con la presenza di un attore che legge i miei racconti artistici mentre le tele cadono in terra facendo un lieve rumore. ci sarebbe da divertirsi, senza dubbio.
Lo so sembra quasi una presa per i fondelli. Ma l'arte a volte è proprio una presa per i fondelli, anche quando si paga il biglietto.
"Grazie per la lettura"
Secondo me Vittorio Sgarbi sarebbe in prima fila! Comunque è un sogno sicuramente originale, ed è vero una certa arte a volte è proprio una presa in giro! Ti auguro un buon Sabato Ferruccio, con altri sogni!
RispondiEliminaGrazie Anna, buon sabato a te!
EliminaCondivido Ferruccio, ma la vedo dura: ti serve un permesso dal comune per occupare uno spazio pubblico ed un po' di amici per creare l'evento. Per la cronaca poi: tutta la vita è una presa per i fondelli ;-)
RispondiEliminaè un po' una provocazione, naturalmente...
EliminaTi ringrazio Clara
Beh potrei consigliarti ciò che fa una mia amica per vendere i suoi dipinti. Lei ha una casa in campagna e li espone nel suo giardino. Nei piccoli paesi la notizia si diffonde velocemente, fa un piccolo rinfresco e la gente viene e compera anche...
RispondiEliminaPerché non provare? Potrebbe riuscire un divertimento, non una presa per i fondelli. Naturalmente bisogna crederci. Auguri di cuore.
Non è possibile nel mio contesto. Vivo in un luogo dove l'arte non è molto "considerata". Ma ripeto che il mio più che altro è un post provocatorio!
EliminaGrazie
Davvero una bella caduta dell'arte
RispondiEliminaAlessia
Un bel tonfo!
EliminaGrazie Alessia
Mi sembra un'ottima idea, ironia inclusa. Comunicare può sempre essere artistico, anche nei dettagli. Se poi c'è disprezzo verso il pubblico anziché rispetto, credo si senta. Non corri questo rischio, e le opere di tuo padre meritano attenzione.
RispondiEliminaMerci Grazie. Vedrai che qualche idea mi verrà!
EliminaBeh ogni "caduta" in fondo non è altro che un "ascesa"...E comunque si coglie perfettamente quella ironia :-)
RispondiEliminaBuona domenica!
L.
Infatti dopo essere caduti ci si rialza
EliminaBuona domenica e grazie a te!
Sa che spesso l'arte la percepisco sempre come una forma di espressione legata alla soggettività/oggettività del momento storico della propria vita ,ma anche di quella che si vive nel contesto stesso!
RispondiEliminaI quadri di tuo padre meriterebbero un palcoscenico di un centro storico dove l'arte possa fondersi tra i due vissuti!
Ma non credo sei a corto di idee su un allestimento...
A volte penso, visto le esperienze che faccio, che non si merita nulla se non quello che si riesce a imporre, purtroppo
EliminaGrazie
Arte di strada... perche no? S.J.
RispondiEliminagià perché no?
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