domenica 21 aprile 2019

Il tartufo di Assisi

Quasi tutti gli scrittori che sono passati per Assisi hanno lasciato un segno e scritto qualcosa in merito alla città umbra. Lo ha fatto Dante Alighieri nella sua opera leggendaria. Lo ha fatto Johann Wolfgang von Goethe nel suo blog... ehm nel suo Viaggio in Italia. Lo hanno fatto Simone Weil e Giosuè Carducci. 
Con molte probabilità lo hanno fatto anche altri autori e modestamente oggi lo faccio anch'io. Magari non ci scrivo un racconto ma vi ricordo di quella volta del tartufo... 

Sono stato ad Assisi diverse volte in vita mia e credo che ci tornerò ancora. Ho trovato la città affascinante e ricca di storia, un po' come gli altri luoghi vicini che ho avuto la fortuna di visitare: Gubbio, Perugia, Foligno, Città di Castello e diverse altre... 

Stranamente, nonostante la ricchezza di ispirazione che certi luoghi sanno suscitare, non ho mai immortalato la città in un racconto o in romanzo (forse per deferenza per i nomi che citato nel paragrafo iniziale). 

E stranamente credo di non averne mai parlato neppure sul blog prima di oggi. 

Ma oggi mi sono ricordato - complice il fatto che ci sono passato sempre nel periodo pasquale - e non avendone mai parlato ed essendo Pasqua, corro ai ripari. 

In realtà l'assist mi è offerto dallo Spunto letterario, ovvero la nuova rubrica dedicata alla cucina letteraria, perché Assisi è molto ricca anche sotto quell'aspetto. 

La mia memoria mi riporta ancora nel ristorante che trovai in fondo a una stradina che avevo dopo imboccato all'estremità della piazza sulla Basilica di San Francesco

Ora sono passati quasi vent'anni da allora e non sono pochi, ma vi giuro che saprei trovare ancora quel locale. Entrerei e andrei a sedermi a un tavolo di quelli che danno sui tetti e sui giardini sottostanti e ordinerei i tagliolini al tartufo nero come feci allora. 

E magari come antipasto ordinerei un misto di salumi e formaggi nostrani - tipo il pecorino amato da Plinio il Vecchio - con delle bruschette. 

Non è escluso che la mia fantasia poi si possa mettere in moto e magari una volta sazio e immerso nell'atmosfera diventa possibile inventare una storia e allora gli spunti non mancherebbero. 

Non sarò come Goethe ma... 

Non mi sarei mai saziato d'osservare la facciata e la geniale coerenza dell'artista ch'essa dimostra. A malincuore mi strappai a quella vista, proponendomi di richiamare l'attenzione di tutti gli architetti su questa fabbrica, in maniera che se ne possa avere una pianta esatta. 
Johann Wolfgang von Goethe - Viaggio in Italia 


"Grazie per la lettura e buona Pasqua"

8 commenti:

  1. Tagliolini al tartufo nero... mi fai venire fame ancor prima di colazione!!! ... Buona Pasqua!!!

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  2. Assisi e i tagliolini al tartufo nero! Il nirvana! Tanti auguri Ferruccio

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  3. Quel posto l'ho visitato circa sei anni fa ...la bellezza di questo santo è proprio la semplicità e la ricchezza spirituale,un luogo che non dimentico ed è tra quelli che rappresentano per me il concetto stesso di spiritualità!

    Buona Pasqua!

    L.

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  4. Io non sarei così capace di orientarmi con tanta sicurezza in un luogo non abituale come fai tu. Hai una bella memoria visiva. Buone feste Ferruccio.

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    1. La memoria visiva, penso sia uno dei miei punti di forza
      Grazie Clara

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