Qualche notte fa mi sono ritrovato a pensare a un racconto che avevo scritto una ventina di anni fa. Mi è venuto in mente senza un vero motivo. Era uno dei miei primi racconti. Lo avevo scritto durante una vacanza in Andalusia, d'altra parte i nomi dei protagonisti, lo ricordo ancora, erano spagnoli. Ero curioso di rivedere come era scritto. E purtroppo...
Purtroppo non sono più riuscito a trovarlo. Ho cercato sui vecchi quaderni, sui vecchi cd in cui una volta registravo tutto il possibile, ma non sono riuscito a recuperarlo.
In realtà alcuni passi, o meglio, certe situazioni, le ho usate in altri racconti e quindi è assai probabile che abbia buttato il resto non considerandolo più valido e interessante. Non lo so. Ma è questo ultimo aspetto che mi ha spinto a scrivere questo articolo.
Questo racconto non è il solo a essere stato buttato.
Uno dei primi romanzi che ho scritto è completamente perso. Si intitolava La porta del trionfo. Ne ho parlato più volte sul blog. Una space opera a metà tra Guerre stellari e I promessi sposi.
Pensavo di averlo ancora invece non è così, per il momento. L'ho cercato a lungo ma per il momento non trovo più nulla. Lo avevo scritto a matita. Era uno dei miei primi esperimenti e probabilmente era molto acerbo.
Certo ricordo ancora la trama e ho bene in mente l'ambientazione, tuttavia è assai probabile che qualche bel passaggio ispirato sia svanito per sempre, e questo fatto mi fa un po' imbestialire.
Il romanzo era acerbo, sì, però qualche pagina poteva essere di valore e avendo buttato tutto mi sono tenuto solo le parti più scontate.
Accidenti, devo imparare a non buttare nulla di quello che scrivo. Da nessuna parte non devo bruciare i miei lavori e non devo buttarli nell'immondizia.
Dopotutto lo faceva anche l'ultima moglie di Hemingway che raccoglieva ciò che Ernest buttava nel cestino, perché sapeva che un giorno sarebbe diventato utile.
La pensate allo stesso modo?
"Grazie per la lettura"
In qualità (con il limite, direbbe mia moglie..) di accumulatore seriale compulsivo, tengo miriadi di fogli volanti e cartelline dove spesso ritrovo anche vecchi post it con appunti, stralci, scarabocchi anche difficilmente decifrabili.. ma è tutto materiale che non di rado fornisce nuovi spunti o, se non altro, funge da proto macchina del tempo, e mi riporta ad epoche altrimenti dimenticate....
RispondiEliminaInfatti, meglio tenere da parte, serve sempre
EliminaGrazie Franco
Non lo so Ferruccio: anch'io credo di avere buttato via tante cose scritte o magari ne ho salvato qualche stralcio ed eliminato definitivamente il resto. In fondo è inevitabile, ma credo anche che da qualche parte nella profondità del nostro intimo, quelle storie e quei versi distrutti continuino ad appartenerci ed a rappresentare una fonte di ispirazione. Accontentiamoci di questo.
RispondiEliminaSì, quello che si ha dentro non si butta mai, ma a volte è da stupidi buttare delle cose perché non hanno dato la soddisfazione in quel momento.
EliminaGrazie
Come ti scrissi, io tengo un quaderno arancione dove scrivo di tutto e qualcosina (non privata) anche sul blog. Buona giornata
RispondiEliminaFai bene Anna,
EliminaBuona giornata a te
Ma secondo me non hai buttato nulla, tranne che materialmente.
RispondiEliminaLe cose che consideravi valide, inconsciamente o meno, le hai riutilizzate altrove^^
Moz-
S', forse è vero... Ma non trovo più un plico di quaderni... Chissà cosa c'era dentro
EliminaGrazie Moz-
Non buttare nulla
RispondiEliminaAlessia
Ora lo so! Grazie Alessia
EliminaCome non essere d'accordo? Ci sono scene, sensazioni e personaggi che, appena abbozzati in un racconto, funzionano alla grande in un altro. Di più, tempo fa tendevo a non riproporre racconti scartati, sinché un racconto scartato nella prima uscita è stato premiato ben tre volte; il mese scorso idem: un racconto scartato in un concorso è entrato in una antologia a tema Sport Storytelling.
RispondiEliminaDavvero, non si butta nulla
Poi c'è il fatto che una cosa che non piace in un determinato periodo, anni dopo ha un altro valore!
EliminaHo sempre tenuto tutto, fin da quando ho iniziato a scrivere. Non perché tutto sia utilizzabile, figuriamoci; ma ci sono affezionata. C'è da dire che scrivo "solo" da tredici anni. Se avessi cominciato presto, chissà se avrei pensato a salvare tutto.
RispondiEliminaInteressante Grazia
EliminaThank you