domenica 17 marzo 2019

Cosa significa "inconversevole"?

Da un paio di settimane Otium ha decine di visite ogni giorno per il post "Il verbo di Umberto Eco". Curioso di questo particolare interesse sono andato sulla Google Search Console per scoprire cosa spingesse i lettori a leggere questo articolo. Mi sono trovato tra le "query" il termine "inconversevole". Facendo quindi una ricerca usando il form di Google ho scoperto che il mio post è ai primi posti della Serp. La sensazione è che un sacco di gente voglia sapere cosa significa "inconversevole". Ve la sentite di dare il vostro parere? 

Gli spunti da cui prendono origine i miei post sono diversi. Può essere un commento lasciato sul blog sotto un articolo. Può essere il commento frutto di una discussione in LinkedIn. Ma può essere frutto anche del resoconto che mi prospetta davanti agli occhi la Search Console di Google, con il monitoraggio sul rendimento delle mie pagine sul web

Credo sia il caso di questo post, nato dopo aver riscontrato molte visite con la query di ricerca "Inconversevole"

I primi giorni vi giuro che non avevo fatto troppo caso al fatto, ma vedendo che giornalmente le visite continuavano, anzi avevano la tendenza a aumentare sono andato a fare una verifica mirata e mi sono accorto che di essere al secondo posto nella SERP con il post Il verbo di Umberto Eco: un articolo pubblicato il due dicembre del lontano 2014.


Non è stato difficile trarre delle conclusioni. 

Evidentemente le puntate della miniserie televisiva Il nome della rosa (The Name of the Rose), trasmesse in anteprima mondiale, in Italia, dall'inizio di questo mese, su Rai 1, mi sta aiutando. 

Ora, però, siete voi che dovete aiutarmi. 

Nell'incipit del romanzo di Umberto Eco è presente la parola "Inconversevole" e visto la tanta curiosità che sta suscitando chiedo a voi se ne conoscete il significato. 

In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Questo era in principio presso Dio e compito del monaco fedele sarebbe ripetere ogni giorno con salmodiante umiltà l'unico immodificabile evento di cui si possa asserire l'incontrovertibile verità. Ma videmus nunc per speculum et in aenigmate e la verità, prima che faccia a faccia, si manifesta a tratti (ahi, quanto illeggibili) nell'errore del mondo, così che dobbiamo compitarne i fedeli segnacoli, anche là dove ci appaiono oscuri e quasi intessuti di una volontà del tutto intesa al male. 
Giunto al finire della mia vita di peccatore, mentre canuto senesco come il mondo, nell'attesa di perdermi nell'abisso senza fondo della divinità silenziosa e deserta, partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche, trattenuto ormai col mio corpo greve e malato in questa cella del caro monastero di Melk, mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù mi accadde di assistere, ripetendo verbatim quanto vidi e udii, senza azzardarmi a trarne un disegno, come a lasciare a coloro che verranno (se l'Anticristo non li precederà) segni di segni, perché su di essi si eserciti la preghiera della decifrazione. 
Umberto Eco - Il nome della rosa 


"Grazie per la lettura"

8 commenti:

  1. Immagino indichi un qualcosa "con cui non è possibile stabilire un dialogo".
    Anch'io ogni tanto do un'occhiata a quali termini o ricerche abbiano portato sul blog. Qualcuno ha cercato "pistino significato" (presente in un commento di un post l'anno scorso, e poi utilizzato anche da me nell'ultimo post). E poi ancora psithirisma.

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  2. Beh la parola non esiste nel vocabolario d'italiano e va quindi considerata una licenza poetica o romanzesca, un neologismo: volendo interpretare dal contesto della frase (Partecipando della luce inconversevole delle intelligenze angeliche) direi che sta a rappresentare qualcosa che non può essere convertito in qualcosa d'altro, quindi qualcosa di immodificabile. Bel post Ferruccio: a me è capitato invece di avere molte visite su un post che parlava di "donne randagie" dato che il plurale di randagia può essere sia randage che randagie, già solo questo ha prodotto movimento e curiosità. Forse conviene usare termini strani per indicizzarsi?? Scherzo naturalmente.

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    1. Questa "query" è nel mio caso del tutto casuale. Mi è capitato di crearne appositamente, ma questa è arrivata così

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  3. E'probabilmente forma alternativa di "inconvertibile" nel senso, oggi ricercato, di "immutabile". Forse Eco cita una delle sue innumerevoli fonti antiche o magari italianizza da una forma del latino medievale.

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  4. Inconversevole significa fuor di ogni dubbio con cui non si può interloquire. Lo si evince dal contesto, anche se terribile. Infatti la morte viene definita abisso senza fondo e la divinità silenziosa e deserta, circondato da intelligenze angeliche con cui appunto non ai può conversare, del tutto indifferenti a ciò che le circonda.

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