lunedì 18 febbraio 2019

Il primo agente letterario della storia

Le agenzie letterarie sono nate un paio di secoli fa. Solo allora infatti hanno cominciato a diffondersi professionisti in grado di aiutare gli scrittori nelle vendita dei loro lavori. Il primo agente letterario della storia, inteso come colui che ha stabilito le regole e le mansioni ancora in vigore oggi risulta essere... 

Per il Record Culturale odierno sono andato a prendere Alexander Pollock Watt (nulla a che vedere con il pittore), colui che è considerato il primo e vero agente letterario della storia. Fu lui infatti a stabilire le regole e le mansioni che ancora oggi vigono nella professione. 

Alexander Pollock Watt, il nostro agente letterario, nacque il 28 ottobre 1838 a Bridgeton, nel Lanarkshire, vicino a Glasgow, in Scozia. Era il primogenito di James Watt, rilegatore e libraio. Sua madre si chiamava Elizabeth Pollock

Alexander trascorse diversi anni dell'infanzia a Edimburgo, dove suo padre aveva un'attività di vendita di libri e questo aspetto condizionò il suo futuro, ovviamente. 

Cominciò a lavorare come agente letterario nel 1875 creando la ditta A.P. Watt e nel 1881, cominciò a definire in maniera precisa e professionale il ruolo dell'agente letterario. 

La ditta da lui creata, l'A.P. Watt, è sempre stata all'avanguardia del mercato sin da allora e conta numerosi autori di grido e molti best-selleristi tra i suoi clienti. 

Nel tempo, l'A.P. Watt ha rappresentato e fatot la fortuna di alcuni tra i più significativi scrittori britannici e irlandesi del XX secolo. 

I suoi autori attuali includono scrittori, biografi e storici. L'agenzia rappresenta anche alcuni  illustratori. 

Nel dicembre 2012, A.P. Watt ha aderito alla United Agents Partnership, creando la più grande e prestigiosa agenzia letteraria del Regno Unito

Tra i clienti di AP Watt ci sono quattro vincitori di Booker Prize, tre vincitori di Orange Prize, diversi vincitori di Whitbread e Costa Prize, e un Nobel... 

Una volta c'era nel mare una balena che mangiava i pesci. Mangiava il carpione e lo storione, il nasello e il pesce martello, il branzino e il delfino, i calamaretti e i gamberetti, la triglia e la conchiglia, e la flessuosa anguilla con sua figlia e tutta la sua famiglia con la coda a ronciglio. Tutti i pesci che poteva trovare in tutto il mare, essa li mangiava con la bocca... così! Tanto che non era rimasto in tutto il mare che un solo pesciolino, un Pesciolino-pieno-d'astuzia che nuotava dietro l'orecchio destro della balena, per tenersi prudentemente fuor di tiro. 
Rudyard Kipling - Il libro delle bestie 

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"Grazie per la lettura" 

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Fonti: 

Dieci cose sulle agenzie letterarie che non è indispensabile, ma comunque è utile, che l’autore alle prime armi sappia

8 commenti:

  1. Non ho capito bene, ma questa agenzia letteraria britannica è l'equivalente della nostra S.I.A.E.? Se è così è stata fortunata a nascere nel Regno Unito. Da noi l'avrebbero subito "soffocata".

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    1. Non credo sia roba da Siae, ma capisco cosa vuoi dire

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    2. Ho ricordi a dir poco sgradevoli della Siae. Quando ero ragazzo, suonavo in un complessino musicale. Alle feste dove suonavamo, il compenso ci bastava si e no per pagare i diritti d'autore a quest'unica società, che la faceva da padrona.

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  2. Grazie infinite a te per questo nuovo, interessantissimo articolo! 🤓
    Buon inizio di settimana!

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  3. Come cantava Battiato alla fine degli anni '70: "Più si cresce e più mestieri nuovi..."
    A questo punto, però, vogliamo anche la data del primo editor della storia.

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    1. Credo proprio tu abbia ragione Ivano. Proverò a cercarlo.
      Grazie

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