----- Capitolo Sedici -----
A Lisa piaceva molto quando l’accompagnavo a fare spese al supermercato del paese. Io ci andavo volentieri, quando non usava l’auto. Aspettavo che uscisse di casa, che scendesse le prime scale in mezzo al giardino e che si avviasse sulla strada. Dopo un po’ la seguivo, mogio mogio e con fare tranquillo. La pedinavo lungo tutto il tragitto che percorreva.
«Dove vai tu?» chiedeva.
Miagolavo.
«Dove vai?» ripeteva.
Allora, io, appena il suo richiamo si faceva insistente, mi avvicinavo e mi strusciavo con la testa addosso alle sue gambe, sollevando la coda.
«Torna indietro!» ordinava.
Fingeva di provare imbarazzo con le persone che incontrava ma non era così.
«Lisa, è tuo questo gatto?»
«Dài Mic, aspetta a casa» diceva.
Simulava di non volermi tra i piedi, ma dovevate vedere come le brillavano gli occhi appena qualcuno le faceva dei complimenti riguardo al sottoscritto.
«Che bel gatto… ti segue come un cagnolino. Come si chiama?»
«Non ha un vero nome, lo chiamiamo Mic.»
«Mic: come sei bello.»
Mi facevano ridere i complimenti che ricevevo dalla gente. Dovete capire che noi gatti abbiamo un grosso vantaggio rispetto agli esseri umani: siamo in grado di percepire quando una persona è sincera o meno.
Ecco, gli esseri umani hanno la possibilità di ottenere tutto il superfluo che desiderano, possono godere con i vizi, possono inventarsi passatempi, possono coltivare hobby ma sono convinto che farebbero carte false per avere una facoltà come questa.
In realtà anche sulla falsità si potrebbe scrivere un trattato.
Non sono affatto dell’opinione che gli umani fossero spudoratamente falsi e che si divertissero a mentire, come a volte sentivo raccontare in giro. La sincerità di una persona nei confronti di un'altra va misurata sull’importanza che una riveste per la sua controparte.
Inoltre gli esseri umani sono talmente convinti di ciò che fanno e di quello che hanno imparato che neppure si rendono conto e neppure concepiscono che il proprio comportamento possa apparire disonesto a un interlocutore. E lo capisco pure.
Molte volte le implicazioni etiche e morali e religiose che gli umani si fanno sono così profondamente radicate nel proprio essere che diventa impossibile confutarle, perciò appena entrano in contatto e in conflitto con qualcuno che la pensa in modo diverso assumono un comportamento di difesa che può essere ribaltato quasi inconsciamente tanto da farli apparire menzogneri.
In ogni caso avevo imparato a stare alla larga dalla gente che non mi apprezzava. Li riconoscevo al volo. Le vibrazioni e le emozioni che emanavano un certo tipo di persone appena mi scorgevano rendevano inevitabile qualsiasi tentativo di socievolezza.
A volte pensavo che pure gli esseri umani avrebbero dovuto imparare a evitare chi non li apprezzava.
A volte pensavo che pure gli esseri umani avrebbero dovuto imparare a evitare chi sparla alle spalle, chi fa di tutto per criticare e non vi insegna nulla.
Gli esseri umani dovrebbero imparare a stare lontani da chi non ha stima e da chi ha un atteggiamento negativo nei loro confronti: prima o poi danneggia.
Dovrebbero evitare chi non evidenzia mai nulla di positivo del carattere e della vita. A lungo andare gente del genere distrugge. Nessuno lo fa per cattiveria, sia chiaro. Molte volte si critica perché si è cresciuti in un ambiente dove criticare era l’unica cosa che si faceva.
Purtroppo, a mio modo di vedere, ogni persona pensa sempre di essere nel giusto.
Lo stesso vale per chi prova invidia: non esiste gente invidiosa. È solo una supposizione degli esseri umani, utile a dare un valore maggiore al proprio essere e alla propria autostima.
Gli umani dovrebbero apprenderlo alla svelta e insegnarlo ai loro figli. Dovrebbero sapere che tutto il bene e tutto il male che la vita può donare o scaricare addosso dipende soltanto da loro.
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"Grazie per la lettura"
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--->> Il gatto che sognava di essere un delfino in vetrina
Eccolo anche oggi
RispondiEliminaAlessia
Immancabile
EliminaQuesto gatto possiede una "chiave di lettura" dei comportamenti umani molto saggia!
RispondiEliminaChissà ...se più umani riuscissero ad entrare in empatia con gli animali cosa verrebbe fuori,magari la chiave di lettura dei nostri comportamenti sbagliati che mai riusciremmo ad ammettere a noi stessi!
Intanto questo gatto riesce a fare un lavoro di introspezione straordinario.
Buona giornata
L.
Grazie L. buona giornata!
EliminaQuanto è vero che gli animali percepiscono la natura di un essere umano, se una persona è sincera oppure no. Ma anche noi se ascoltassimo meglio le nostre sensazioni, forse riusciremmo a capirlo! Mic ti aspetto Giovedì prossimo con nuove avventure e perle di saggezza! Buona giornata Ferruccio
RispondiEliminaVerissimo Anna, grazie
EliminaCertamente, sentirsi rifiutati è completamente opposto a sentirsi accettati. Quando ci sentiamo respinti è anche naturale sfogarci. In ogni caso, umani o felini, scrittori o blogger, quando esprimiamo un concetto, dobbiamo mettere in conto che non tutti ci apprezzeranno. Ma questo può e deve darci l'opportunità di considerare che ci sono cose più "belle" su cui lavorare. 😊
RispondiEliminaGrazie Gennaro
EliminaSolo chi ha vissuto a stretto contatto con un gatto può capire quanto sia vero tutto ciò. Bellissimo.
RispondiEliminasinforosa
Grazie sinforosa... è quello che vorrei trasparisse
EliminaBuona giornata