Io sono ancora fermo al palo. Posso dire ben poco. Ho approfondito quasi per nulla la conoscenza letteraria dell'opera di Agatha Christie. Molto di quello che conosco delle storie della scrittrice inglese è dovuto alle trasposizioni cinematografiche e televisive.
Purtroppo, i romanzi gialli e i romanzi polizieschi non rientrano nei miei gusti estetici e nelle mie corde per farne un'analisi approfondita. Quindi non posso certo mettermi a blaterare fandonie sulla scrittura e sullo stile e sulla struttura che usava per le sue storie.
Tuttavia è innegabile l'importanza che la scrittrice inglese riveste nel panorama culturale mondiale: come sapete ne ho parlato diverse volte anche sul mio blog. Però certe cose sono sempre curiose quando si vengono a sapere.
Un po' come la faccenda che ho evidenziato nel paragrafo iniziale di questo articolo. Certo esiste sempre il dubbio che alcune voci nascano dal mito che si crea attorno a un personaggio particolare, d'altro canto è pure plausibile accettare questa versione.
Detto tra noi, pensandoci ben,e non è difficile vedere una piccola Agatha che si mette a fare scommesse sul suo futuro con la sorella maggiore. Dopotutto siamo in Inghilterra e da quelli parti, come ben sapete, scommettono su tutto.
È difficile per me decidere da quale momento cominciare il racconto degli avvenimenti di quell'estate, ma penso che la conversazione, avvenuta un mercoledì, al vicariato, durante il pasto di mezzogiorno, possa costituire un buon inizio, poiché alcune frasi pronunciate allora si rivelarono, più tardi, importanti.
Avevo appena finito di tagliare il lesso (parecchio filaccioso, a dire la verità), quando nel rimettermi a sedere osservai, con una disposizione di spirito poco in carattere col mio abito, che chiunque si fosse preso la briga di eliminare il colonnello Protheroe avrebbe reso un gran servigio all'umanità.
Agatha Christie - La morte nel villaggio
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"Grazie per la lettura"
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Fonti:
CAFFÈ LETTERARIO: Le curiosità di otto celebri scrittori
Sono convinta che molti scrittori famosi abbiano iniziato a scrivere quasi per caso. Deve averli aiutati non sentire addosso il peso di aspettative e ambizioni, almeno nei primi tempi.
RispondiEliminaCredo anch'io sia assai probabile
EliminaPare che anche Jack London abbia deciso di diventare il più grande scrittore americano per conquistare una ragazza. Quando poi il più grande scrittore americano lo è diventato sul serio di quella ragazza ormai non gli interessava più nulla.
RispondiEliminaMica male... molti diventano scrittori invece per dimenticare una ragazza
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