sabato 26 gennaio 2019

Il professore di disegno

Per mia fortuna le persone che non ho più avuto modo di vedere e che ricordo con piacere sono molte di più di quelle che non ho più visto e che non voglio ricordare. Sono pochissime le seconde e potete stare certi che tra qualche anno mi sarò dimenticato completamente di quelle pochissime. Ma non ho mai dimenticato e difficilmente dimenticherò chi mi ha lasciato, in qualche modo, dei ricordi positivi. Per esempio il mio professore di disegno delle scuole medie. 

Non metto il suo nome. Non so neppure se è ancora vivo. Non faccio neppure una sua descrizione fisica. Non so dove è andato a vivere e che cosa ha fatto della sua esistenza. Non so se per tutta la vita ha fatto l'insegnante o se si è dedicato ad altro. Magari è diventato un grande artista. 

Non ricordo neppure quanti anni avesse allora. Ho provato a cercare in rete informazioni mirate ma non avuto aiuti. Il suo nome era troppo comune. 

Forse è meglio così. Ma non dimentico. Non lo dimentico affatto, dopotutto è una delle prime persone che ha manifestato una stima profonda nei miei confronti. 

A dire il vero, pensandoci adesso, non so per quale motivo vedesse tutte quelle qualità positive in un ragazzino come me. Non so perché era del parere che potessi ottenere dalla vita qualsiasi cosa. Non so che talento vedesse in me. Non so che cosa lo spingesse ad avere tutta quella stima smisurata nei miei confronti. 

Certe persone, però, non le dimentichi: è impossibile dimenticarle. 

Forse è talmente presente nella mia memoria e nei miei ricordi che anche un racconto artistico di qualche tempo fa, inventato in parte, lo vede come protagonista. 

Certo è stato grazie a lei se un mio dipinto è stato appeso nei corridoi delle vecchie scuole medie. Certo c'era stato qualche sua dritta ma era tutta farina del mio sacco. 

Se non lo ricordate... Eccolo: 

Quando il professore di disegno scelse il suo quadro da appendere sulle pareti nell’atrio della scuola, metà della classe mugugnò. Per molti suoi compagni non era la scelta migliore, glielo leggeva in viso. I più prepotenti glielo avrebbero distrutto e lanciato dalla finestra. 
Ferruccio GianolaIl quadro a scuola 


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"Grazie per la lettura" 

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P. S. - A proposito del quadro appeso, non è quello inserito in questo post, questo è opera di Nino di Mei, era però un vaso di fiori anche il mio e a  volte sono addirittura tentato di andare a vedere se c'è ancora.

6 commenti:

  1. Bello il racconto
    Alessia

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  2. Non si dimenticano le persone che per prime ci hanno fatto intuire il mondo che abbiamo dentro, le nostre potenzialità. Magari poi cresciamo e non le sviluppiamo, ma quella fiducia porta frutto comunque. Sono persone speciali.

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  3. Forse questo è uno dei possibili motivi per cui sono importanti i "contatti umani"...possiamo far acquisire un certo livello di autostima nell'altro, così come l' altro può farlo acquisire a noi.Abbiamo bisogno di riconoscere e riconoscersi nelle fragilità ,dopo di ché credo diventi automatico riscoprirsi
    nel "potenziale",nella "bellezza" ...

    Bello e vero il commento di Grazia.

    Buona serata

    L.

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