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Nino di Mei |
Dalla tata, come in tutte le case povere di quegli anni, c'era sempre sulla tavola, per chiunque arrivasse, un piatto con delle castagne e delle patate lesse. Certo non c'era più la miseria che i nostri vecchi avevano provato durante la guerra, ma certi rituali e certe frugalità non erano mai state abbandonate ed estirpate del tutto.
Di solito ci si trovava da lei dopo il passaggio per i vicoli del paese del corteo con i Re Magi.
Ricordo che sparavo sempre di trovare qualche piccolo giocattolo anche nella notte della Befana, ma dalla tata più che un calza con qualche arachide, qualche nocciola, delle noci, dei mandarini e dei cioccolatini non si aveva.
Però la nostalgia di quel periodo e davvero forte, forse per la sensazione di poesia che c'era nell'aria, visto che si credeva e si pensava che fosse davvero la Befana che scendeva dal camino a lasciare quei piccoli doni.
Non c'erano tutti i selfie di oggi e i flash dei telefonini e neppure le immagini di piatti luculliani sui social e non c'era neppure il turismo e ricordo che portavamo un passamontagna di lana che lasciava visibili solo gli occhi e che quando i Re Magi si fermavano a cantare gli si offriva del vino caldo e magari si cercava pure di cantare imitando la gente grande.
Ricordo che erano gli ultimi giorni di festa perché da lì a poco sarebbero ricominciate le scuole e la serata si concludeva con gli ultimi panettoni tenuti da parte proprio per questo momento e magari papà ci faceva sorseggiare pure un sorso di vino di mele...
Tanto la Befana non diceva nulla.
La tata trascorreva da noi quasi tutti i pomeriggi della stagione fredda. Compariva a casa subito dopo pranzo, qualsiasi tempo ci fosse fuori. Si sedeva su una sedia oppure sul divano, stava lì al caldo e non dava fastidio a nessuno...
Ferruccio Gianola - La tata
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"Grazie per la lettura e buone feste"
Io mangiavo il torrone
RispondiEliminaAlessia
* Bellina la vecchina
Mandarini e nocciole
EliminaGrazie
Avevo anch'io il passamontagna come il tuo!! Un saluto
RispondiEliminaL'aspetto particolare nel mio caso è che stavo in giro con un maglioncino e il passamontagna e non avevo assolutamente freddo.
EliminaGrazie Anna
Tutto era diverso quando eravamo bambini: Gli alberi erano più alti, gli spazi più aperti e i cibi più gustosi. Alcune cose rimangono impresse nella nostra mente per molto tempo e qualche volta finiscono per restare per sempre con noi. È semplicemente fantastico ciò che hai descritto.
RispondiEliminaOh grazie Gennaro, a volte penso semplicemente che i ricordi sono cose più cose più grandi di noi
EliminaIo attendevo la befana...e andavo a letto con l'ansia che mi cogliesse ancora sveglio... la mattina dopo festa con i dolci della calza...calza che ancora oggi, alla soglia dei sessanta, mia mamma mi fa trovare... ;)
RispondiEliminaPurtroppo per me sono le seconde festività senza la mamma. Ti invidio tanto e tienila da conto
EliminaCi sono alcuni posti dove ancora i Re Magi vanno per le case a cantare una canzone. Solo che poi, a suon di bicchierini, non so quante case riescano effettivamente a visitare :D
RispondiEliminaDa me non vanno di casa in casa, ma fanno il giro del paese e alla fine gli ubriachi non si contano
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