Se twitter fosse esistito duemila anni fa, in certi giorni, i suoi trend sarebbero stati dominati dai giochi nell'arena. Ne sono sicuro. Mi immagino gladiatori con il bollino blu stalkerati da matrone latine e seguiti da migliaia, se non milioni, di follower da tutto l'impero: #Auctus, #Hermes, #Olympus, e chissà chi altri ancora. E poi immagino le sfide tra #ReziariSecutores e tra #TraciMirmilloni, con tifosi di una fazione e dell'altra in prima fila a suon di tweet.
Un po' come ieri pomeriggio insomma, perché a livello sociologico e psicologico credo che ben poco sia cambiato. Già, si fa presto a dire che la società è evoluta e maturata e che certe cose non accadranno mai più.
La sensazione che i bisogni siano sempre il pane e il circo non me lo toglie di dosso nessuno, anche se mascherati da apericena e partite di calcio. Abbiamo un bel dire che è bello cercare di promuovere la cultura o che la gente, finalmente è più ricettiva, colta e selettiva. Gente che finalmente ha capito l'importanza della cultura e di un nutrimento dello spirito.
Purtroppo la maggioranza di noi stessi è simile a quegli schiavi e a quei poveracci latini che faticavano giorno e notte per conto di qualche potente e che non desiderava fare altro che recarsi in un anfiteatro per vedere dei giochi in grado forse di accendere lo spirito. Uno spirito solitamente confinato in una taberna o in uno scantinato ad abbruttire senza la speranza di vedere un po' di luce.
Ecco perché sono sicuro che per molti basti solo la vittoria della propria squadra di calcio per vedere un po' di luce nella vita, e questa sensazione non me la toglie di dosso nessuno.
Non c'è più Auctus, ma c'e Ronaldo. É scomparso Hermes ma c'è Icardi. Gente che comunque si riconosce su twitter per il bollino blu. E di gente che li segue ce n'è molta.
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"Grazie per la lettura"
I Gladiatori (Romano Impero)
Temo che tu stia chiedendo troppo a un social network. Non è proprio quello lo scopo per cui sono nati. Poi è vero è che sono strumenti e sta tutto nell'utilizzo che se ne fa... E in genere non è un granché.
RispondiEliminaCerto che sono bravi a gettare polvere negli occhi.
EliminaPoi non è che disprezzo il calcio, mi piace guardare qualche partita ogni tanto è solo che non dovrebbe soffocare - come fa - tutto il resto
Io non lo capisco. Nel senso il campionato. I mondiali, gli europei, la champions... OK. Non capisco il campionato. Tutte quelle partite, dove più o meno dopo qualche mese sai già quelle 4-5 squadre che vinceranno lo scudetto. E le altre? Che gusto c'è a seguire partita dopo partita, sapendo che tanto si piazzeranno a metà classifica dove un posto vale l'altro. Meglio un percorso a eliminazione. Che poi vince sempre la squadra con più soldi, che quindi può compare i giocatori migliori. Dov'è lo sport in tutto ciò?
EliminaCapisco anche il campionato, incontrare tutte le squadre non è un concetto sbagliato. Vince davvero il "migliore", mentre con un tabellone tennistico va a fortuna. Però dovrebbe essere ridimensionato come esposizione mediatica. Trent'anni fa c'era la domenica. A volte il mercoledì di coppa. E un paio di programmi sportivi di richiamo, ma niente e più. Già allora sembrava esagerato. Così come è ora è solo fumo negli occhi
EliminaTwitter, come anche Facebook e altri social molto diffusi, sono lo specchio della vita "fisica" e mostra come certe cose non siano cambiate molto in 2000 anni.
RispondiEliminaGià! Come stiamo a invasione dei Barbari dalla tue parti :-D
EliminaDalle mie parti continuano a passare cani e porci... :-D
Eliminaahhahah, capisco!
EliminaImmagini se Winston Churchill fosse ancora vivo, quale Twitter posterebbe? Credo che sarebbe più o meno questo: "Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio".
RispondiEliminaGli farei un RT
EliminaBattiato aveva scritto nel 1993 una canzone intitolata "Delenda Carthago" in cui faceva un chiaro parallelo tra la Roma di allora e l'attuale nostra società. Direi che potrebbe fare da colonna sonora a questo post ;-)
RispondiEliminaMi sa di sì. Per me è un po' ossessione rapportare i nostri tempi a Roma antica
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