Mangiare troppo, da adulto, non faceva parte della routine del drammaturgo Henrik Ibsen. Da quello che emerge dalle fonti, mangiava solo lo stretto necessario. Un piccolo pezzo di pane e mezza tazza di caffè nero era tutto ciò che prendeva prima di sedersi alla sua scrivania al mattino. Pensava che una colazione sostanziosa avrebbe ostacolato il suo lavoro.
Scrisse a sua moglie Susannah che non beveva birra e che beveva latte e un po' di - ma non molto - vino bianco, allungato con acqua.
Anche in pensione, Ibsen continuò a seguire il solito programma e la solita routine. Dalla una passata del pomeriggio sino alle due e poi di nuovo alla sera dalle sei alle setti circa, si poteva trovare al Grand Cafe di Oslo, intento a sfogliare e a leggere un giornale.
In ogni caso il suo pasto era sempre lo stesso: un panino, una birra e un dolce al miele, esattamente lo stesso tipo di pasto che si poteva permettere quando era bambino e con i pochi soldi risparmiati andava in fiera.
Un uomo di poche pretese nel cibo, ma non di poche pretese la sua arte letteraria, anche se non la conosco ed è la prima volta che lo cito sul blog.
Non mi sino mai occupato di lui. Non mi sono mai occupato su Otium di Ibsen. Forse perché conosco poco il mondo del teatro e non mi sono mai occupato di teatro. Ma non posso non ammettere che la sua presenza si fa sentire anche se non se ne parla. Un giorno o l'altro dovrò assistere a uno dei suoi drammi.
Oppure dovrò cerca di leggere la sua opera. Un giorno o l'altro dovrò anche andare a teatro e magari tra un atto e un altro potrei sempre andare nel foyer e prendere un panino, una birra e un dolce al miele: anche quest'ultimo un qualcosa che manca al mio palato.
A proposito voi avete letto qualcosa di Henrik Ibsen?
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"Grazie per la lettura"
Fonti - Henrik Ibsen: Honningkake (Honey-Cake)
No, no ho letto niente di Ibsen, però questo mangiare frugale mi ricorda Franklin che diceva di mangiare poco e non si abbuffava nè riempiva di birra come facevano gli altri e che non avevano le forze per fare un sacco di cose.
RispondiEliminaAnche Seneca e Marco Aurelio erano molto frugali.
EliminaGrazie Kuku