----- Capitolo Sei -----
A volte, tuttavia, non era possibile. Se durante il giorno Lisa non obiettava nel vedermi sdraiato sul letto della sua stanza, la sera e durante la notte non era così scontato trovare un posto sul materasso.
Certe volte, subito dopo cena, invece di perdere tempo nel guardare la televisione, Lisa e Marco iniziavano a giocare tra loro. Non mi vedevano nemmeno in quei frangenti. Io cercavo di pretendere il mio spazio e di farmi notare, facendo le fusa. Saltavo da una parte all’altra del divano, fingevo di graffiare le poltrone, li incitavo miagolando, ma ero inesistente.
Non so se riesco a spiegarmi. Cominciavano a toccarsi in modo strano, a sospirare, ad abbracciarsi e poi a baciarsi, a sorridere in maniera stupida con gli occhi languidi, finché Marco prendeva Lisa in braccio, mi lasciavano da solo e si chiudevano in camera. Non c’era niente da fare quelle volte.
Non li vedevi comparire sino il mattino dopo, quando si presentavano stravolti e con gli occhi felici. Non saprei dire se capitava di frequente. Poteva succedere per quattro sere di fila e poi per una decina di giorni non accadeva più nulla.
Non saprei dire neppure da chi partiva l’iniziativa per divertirsi con quei giochi inusuali.
A volte Lisa vestiva in modo strano, insomma vestiva… non indossava quasi niente e faceva delle cose particolari, e Marco quando tornava a casa dal lavoro e la vedeva in queste condizioni dava i numeri. Pareva comportarsi come uno di noi quando le gatte sono in estro. Se in casa ci fosse stato un altro uomo probabilmente avrebbero litigato.
Non so se capite quello che voglio dire. Facevano l’amore, chiaro no! Non c’è bisogno che descriva i dettagli, anche se alcune volte li ho spiati.
Ero davvero felice del loro amore. Forse provavo anche un poco di invidia, ma ero certo che non avrebbe guastato il nostro rapporto.
Lisa e Marco trascorrevano molti bei momenti insieme. Quando non lavoravano ed erano rilassati era uno spasso. A volte civettavano tra loro come due sciocchi adolescenti. Parlavano sottovoce e si sussurravano tante paroline tenere. Dovevano stare sempre assieme e fare anche dei bambini, mi dicevo io.
Mi sarebbe piaciuto vederne qualcuno per casa. Ai bambini, come ai gattini si permette tutto. Se capiti nella famiglia giusta. Ora, sarei stato disposto anche a soffocare la gelosia.
Purtroppo non potei provare la gioia di giocare con dei bambini.
Lisa rimase incinta due mesi prima che partissi per il Ponte dell’Arcobaleno. Non potei notare nemmeno la sua pancia ingrossarsi. Capii che c’era qualcosa di strano quando vomitò per diverse mattine di fila. Non sapevo dipendesse dal fatto di aspettare un figlio. Ci misi diversi giorni a percepirlo, ma cercate di capirmi, noi gatti mica possiamo sapere tutto.
So solo che mi sarebbe piaciuto vivere più a lungo con loro e avere una sorellina o un fratellino umano. Mi sarei divertito a giocare con un moccioso. Si sarebbe divertito anche lui con me, ne sono sicuro.
Purtroppo potei solo immaginarla questa bellissima sensazione.
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"Grazie per la lettura"
...noooooooooooooooooooooooo ma già qualche lacrimuccia???
RispondiEliminaGli alti e bassi della vita vita, ma vedrai che è un personaggio molto positivo questo gatto.
EliminaGrazie Cinzia
Il ponte dell'arcobaleno... che tristezza!!!
RispondiEliminaI gatti sono spiriti protettori dei loro amici umani, solo di quelli che vogliono loro però.
Bello! Ancheh se parecchio curioso il micio ahahaaahhha
è tremendo! :-D
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