venerdì 23 novembre 2018

Quel genio di Honoré de Balzac

In più di un'occasione e in contesti diversi mi è capitato di sentire definire come un genio lo scrittore francese Honoré de Balzac. Un autore che manca completamente tra le mie letture, benché in diverse occasioni ne abbia parlato sul mio blog. Non posso quindi esprimere un giudizio di questo genere e di questa portata nei suoi confronti. Ma se volete dare manforte alla sua qualifica e definizione di genio fatevi avanti. 

In post come La più grande costruzione letteraria di tutta la storia dell'umanità, Gli adulatori: questi conosciuti e Svegliami! Devo scrivere o quello di domenica scorsa Le cento ostriche di Honoré de Balzac c'è qualcosa che riguarda lo scrittore francese. 

Non molto in effetti, soltanto qualche aneddoto e qualche curiosità legata a questo fenomenale (secondo la critica) scrittore, drammaturgo, critico letterario, saggista, giornalista e stampatore francese: insomma un bel po' di cosine. 

Detto questo è chiaro che mi piacerebbe sapere qualcosa di più specifico per ciò che concerne la sua opera. Racconti che scritto, romanzi pubblicati. Punti di forza della sua opera, punti deboli se ci sono... Tematiche...

Io ho ben poche cose in mente della sua narrativa. Anzi farei meglio a scrivere quasi nulla. 

Forse credo di aver visto in passato un film, o meglio uno sceneggiato televisivo realizzato sulla base del romanzo di cui ho aggiunto l'incipit, ma non lo posso giurare. Così come non posso giurare di aver studiato qualcosa a scuola. 

Tuttavia è evidente che il suo nome non mi è sconosciuto per il prestigio e per il peso culturale che riveste il suo enorme lavoro. Perciò se volete aiutarmi, dandomi delle dritte su come affrontare la sua opera ve ne sarò grato. 

Io come al solito mi fermo con l'incipit del primo titolo che associo a lui, quello di cui ho visto un film: 

La signora Vauquer, nata de Conflans, è una vecchia donna che, da quarant'anni, conduce a Parigi una pensione borghese situata in via Neuve-Sainte-Geneviéve, tra il quatier latino e il sobborgo Saint-Marceau. La pensione, conosciuta sotto il nome di Casa Vauquer, accoglie senza distinzione uomini e donne, giovani e vecchi, senza che la maldicenza abbia mai potuto fare appunti alla moralità di questa rispettabile casa. Ma è pur vero che da trent'anni non vi si era mai veduta persona giovane, e, se un giovane vi dimorava, gli è perché la sua famiglia deve corrispondergli un ben magro mensile. 
Honoré de Balzac - Papà Goriot 


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"Grazie per la lettura"

4 commenti:

  1. Posso dirti, da lettore di Balzac, che "Splendori e miserie delle cortigiane" andrebbe letto dopo "Le Illusioni Perdute" e "Papà Goriot", perché vi si ritrovano alcuni personaggi: Lucien de Rubempré, Vautrin e - se non erro e in una piccola parte - Eugène de Rastignac. "Splendori e miserie delle cortigiane" andrebbe letto fra gli ultimi, anche perché è ricco di personaggi e - forse - anche qualche personaggio minore era già comparso in qualche altro romanzo.
    Un'ultima annotazione: Umberto Eco riteneva "Splendori e miserie delle cortigiane" un romanzo di genere non letteratura alta. Francamente non concordo.

    Ho trovato molto piacevoli e profondi anche "Eugenia Grandet" e "Un medico di campagna". Quest'ultimo, forse meno noto rispetto ad Eugenia Grandet e un po' meno avvincente, è però lento, maestoso, nostalgico: anch'esso contribuisce alla grandezza della “Commedia umana”.

    Buona lettura,
    Michele

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    1. Sei davvero prezioso Michele, grazie anche per il tempo che ti sei preso a commentare!

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  2. Figurati, sono i tuoi ottimi post che invitano al commento. :-)

    Cari saluti,
    Michele

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