domenica 11 novembre 2018

Gli spaghetti di soia di Marco Polo

Tra i personaggi veramente esistiti che mi hanno affascinato da piccolo c'è Marco Polo. Oltre che con lui, solo con Cristoforo Colombo ha avuto le stessa deferenza. Il motivo è abbastanza semplice, sia uno che l'altro sono dal mio punto di vista degli esploratori e dei viaggiatori. Mi sento molto vicino perché alla fine gli scrittori sono anch'essi degli esploratori e dei viaggiatori (almeno con la fantasia). Esploratori e viaggiatori come me che purtroppo non hanno mai mangiato gli spaghetti di soia

Quando ero piccolo, molto piccolo, provavo a immaginarmi Marco Polo che mangiava spaghetti in Cina. Me lo vedevo seduto attorno a un tavolo, in mezzo ai dignitari cinesi, con in testa il tipico cappello veneziano di allora e quella camicia bianca con il colletto con i pizzi, intento a divorare con gusto la pasta con dei bastoncini di legno. 

Per anni, questa figura è stata nel mio immaginario e ho associato gli spaghetti, pensando fossero come quelli che mi preparava mia madre, al viaggiatore veneziano. 

Poi con il tempo, nel post Il Romanzo della Pasta Italiana di Nunzio Russo ho scoperto che non è stato lui ha lanciare gli spaghetti in Italia. Inoltre ho scoperto con mio più grande stupore che gli spaghetti del nostro eroe non erano neppure di grano ma probabilmente erano di soia e la faccenda si è fatta più complessa. 

Ecco, credo di aver assaggiato una volta sola in vita mia degli spaghetti di soia. Purtroppo si tratta di un alimento che al momento non rientra tra quelli apprezzati dal mio palato. Il motivo preciso non lo so. Ho provato una sola volta e ancora non ho ritentato. 

Certo non basta questo aspetto per squalificare il valore e il prestigio che ho dato a un eroe della mia infanzia, ma credo di essere molto "provinciale" sotto questo particolare aspetto associato agli spaghetti. Insomma, per dirla breve, sono più simile all'americano di Sordi

Signori imperadori, re e duci e tutte altre genti che volete sapere le diverse generazioni delle genti e le diversità delle regioni del mondo, leggete questo libro dove le troverrete tutte le grandissime maraviglie e gran diversitadi delle genti d'Erminia, di Persia e di Tarteria, d'India e di molte altre province. E questo vi conterà il libro ordinatamente siccome messere Marco Polo, savio e nobile cittadino di Vinegia, le conta in questo libro e egli medesimo le vide. Ma ancora v'à di quelle cose le quali elli non vide, ma udille da persone degne di fede, e però le cose vedute dirà di veduta e l'altre per udita, acciò che 'l nostro libro sia veritieri e sanza niuna menzogna...
Marco Polo - Il Milione 


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"Grazie per la lettura"

9 commenti:

  1. Devi provarli con le verdure, spaghetti di soia croccanti...sono fantastici... probabilmente ti hanno assaggiare quelli viscidi e scotti che, ad un amante della tipica pasta al dente italiota, possono creare solo scompensi gustativi difficilmente rimarginabili.
    Fidati: spaghetti di soia croccanti. Fantastici. Comprenderai anche perché Marco Polo non voleva tornare...

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    1. ahhaha, davvero la solo volta che li ho provati mi hanno fatto una brutta impressione, ritenterò e magari andrò anche a vivere in Cina come un novello Marco Polo :-D
      Grazie Franco

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  2. Sì, spaghetti di soia o riso, diciamo che la forma della pasta è quella che poi è arrivata da noi...^^

    Moz-

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    1. Non ne è ho idea di come sia effettivamente la storia della pasta, a volte il mito va oltre la realtà.

      Grazie Moz-

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  3. Ogni pietanza è più buona nel paese d'origine. A me in oriente sono piaciuti molto a casa molto meno, ma io non sono una gran cuoca! Un saluto

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    1. Grazie Anna, lo immagino sia così. :-)
      Non disperare per imparare a cucinare c'è sempre tempo

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  4. Leggendo l'altro post: quindi è sfatata la credenza secondo cui la pasta è nata in Cina e fu MArco Polo a farla conoscere in Italia? Oltretutto quella cinese era di un tipo completamente diverso.

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