Forse una volta non era così. I vecchi una volta avevano un altro peso ed erano considerati in un altro modo. Vederli adesso mi mette tristezza. Forse perché sino a qualche anno fa non ascoltavo quello che avevano da dire. O forse perché qualche generazione fa non si diventava neppure vecchi.
Si moriva vecchi ancora da giovani. Ora invece si nuore giovani già vecchi.
O forse tutto dipende da come si è costretti a vivere. Spesso si passa una vita intera a fingere. A fingere di essere felici per piacere a qualcuno. Una vita che spesso si spende e si brucia nell'accaparrarsi di cose utili solo a non farci sentire dei falliti come chi consideriamo sotto di noi.
Con la speranza che queste cose siano tutto. Il tutto magari raccolto con cinismo e dove il possesso di un po' di denaro ha cancellato la pietà e la possibilità di perdonare chi ci ha fatto un torto.
Così alla fine, ti ritrovi che incontri gente vecchia e infelice. Gente che si lamenta perché nessuno più la considera. Gente che vuole passare in ospizio gli ultimi anni di vita o che addirittura vuol morire per non essere sola.
Non so, forse, quando la ricchezza economica non ha nessun valore e non serve più a nulla, ci si accorge del valore della nostra vita e spesso è troppo tardi per cambiare...
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un'altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.
Ernest Hemingway - Il vecchio e il mare
"Grazie per la lettura"
Abbiamo perso la spiritualità e ciò rende la vita una cosa sin troppo materiale; e quando il corpo non regge più la sfida di questa materialità sembra inutile continuare a vivere.
RispondiEliminaComunque questo materialismo non etico sta rovinando anche parecchi giovani...
Senza dubbio
EliminaForse non c'è spazio per i vecchi tra i giovani...i giovani troppo presi dal farsi spazio in questa società dove regna solo l'apparire,dove si conta solo se sei qualcuno e soprattutto se hai un nome,forrse i vecchi di oggi hanno trascorso la loro vita con il solo pensiero di accaparrare e non hanno dato valore agli affetti ...i forse sono tanti, una sola certezza,il mondo è troppo veloce, si fa troppa fatica a correre dietro a tutto, è faticoso per i giovani figuriamoci per i vecchi. Forse però siamo tutti soli😦
RispondiEliminaGià, molto triste!
EliminaSono i primi effetti del boom economico e di una vita da schiavi...
RispondiEliminaMoz-
Siamo alla resa dei conti
EliminaQuanta, forse troppa, verità in un solo post. O forse stiamo diventando post qualcosa... tipo post-felici?
RispondiEliminaSe non diamo un nuovo equilibrio ai valori, altro che post-felici :-D
EliminaGrazie Massimo, sai sempre come aggiungere qualcosa
Ciao Ferruccio, sto sistemando una nuova edizione della mia prima raccolta di poesie, "Poesie sparse (e sperse)", e mi son ritrovato un omaggio a Hemingway che avevo scritto allora. Te lo riporto qui di seguito, spero che tu lo gradisca.
RispondiEliminaGrazie, saluti!
Cesare
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Omaggio a Hemingway
Sonò per te al fin la campana
Nella tranquilla aria montana
Con il ricordo dell’Avana
In quella terra americana
Giù nel profondo tu scavasti
Nel nero senso dei tuoi canti
Poi ben copioso sanguinasti
E più non ne venisti a patti
Vivesti come un gran cow boy
E come tale te n’andasti
Quando capisti che tra noi
Non era più per te restarci
Non sarà questa un’elegia
La prenderesti per follia
È solo un piccolo ricordo
Che spero approdi nel tuo porto
9 luglio 2016
Grazie Cesare
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