giovedì 12 luglio 2018

Schiavo d'amore

Nino di Mei
A volte non è così difficile trovare uno spunto per il blog. Nel caso specifico di oggi è nato postando sui social un vecchio articolo che elencava I sedici libri da leggere secondo Ernest Hemingway. Mi sono accorto che me ne mancavano alcuni, tra i quali Schiavo d'amore di William Somerset Maugham. 

Per ora ho cominciato prendendo in considerazione un vecchio articolo di Ernest Hemingway, ma sono più che mai convinto che prossimamente le mi inchieste troveranno linfa anche da post relativi ad altri autori. 

Dovrò soltanto avere la pazienza di andare a ritroso nel tempo a cercarli e a rileggerli. Intanto vi dico che non conosco questo romanzo di William Somerset Maugham, che finisce di diritto nell'anti-biblioteca di Umberto Eco

Di diritto ci finiranno anche gli altri suoi lavori, perché non ho mai letto nulla di suo. Di diritto ci finiranno anche altri libri e romanzi che scoverò, non letti, tra le mie inchieste

Naturalmente potete aiutarmi con i vostri commenti. Qualcuno mi aveva giù accennato al grande valore dello scrittore britannico. Non dovete fare altro che lasciare il vostro segno. 

Vi lascio con l'incipit del romanzo che dà il titolo al post

L'alba spuntò grigia e cupa. Le nuvole incombevano, e c'era nell'aria una crudità che preannunciava la neve. Una bambinaia entrò nella stanza in cui un bimbo dormiva e tirò le tende. Diede macchinalmente un'occhiata alla casa di fronte, una casa rivestita di stucco con un porticato; quindi si avvicinò al letto del bimbo. 
– Svégliati, Filippo – disse. 
Tirò giù le coperte, lo prese in braccio e lo portò al piano inferiore. Il bimbo era ancora mezzo addormentato. 
– La mamma ti vuole. 
Aperse l'uscio di una stanza e portò il bimbo presso un letto nel quale giaceva una donna. Era la madre. Ella tese le braccia e il piccino si accoccolò accanto a lei. Non chiese perché lo avevano svegliato. La donna lo baciò sugli occhi e con le mani fragili sentì il calore del corpicino attraverso la camicia da notte di flanella. Lo strinse a sé. 
– Dormi, tesoro? – gli chiese. 
La sua voce era così fioca che sembrava venire da una grande lontananza. Il bimbo non rispose ma sorrise. Era felice nel gran letto caldo, fra quelle braccia tenere e affettuose. Cercò di farsi ancor più piccino e diede alla mamma un bacio sonnacchioso. Un attimo dopo aveva rinchiuso gli occhi e dormiva di nuovo profondamente. Il dottore si avvicinò al letto. 
William Somerset Maugham - Schiavo d'amore 



"Grazie a tutti per la lettura"

2 commenti:

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