sabato 14 luglio 2018

Premana in bianco e nero

Sul mio blog ho accennato diverse al paese in cui sono nato, ma non ho mai dedicato a esso un vero e proprio articolo. Credo sia per questo che in questo sabato vi mostro alcuni lavori in bianco e nero che lo ritraggono. Ce ne sono molte altre di opere realizzate da mio padre che ritraggono i miei luoghi d'origine o scorci del comune, ovvio, tuttavia non credo di aver già mostrato questi disegni. Perciò, oggi in vetrina è la volta di Premana in bianco e nero

Ricordo che ai tempi del collegio a Milano non era semplice spiegare ai miei compagni di classe quale fosse la mia origine e da dove venissi. Mi prendevano bonariamente in giro sul fatto che fossi un montanaro ma mancando la rete e altre cose del giorno d'oggi capirete come un semplice atlante geografico fosse insufficiente a far capire esattamente da dove provenissi. 

Inoltre Premana non era un posto di villeggiatura come Barzio o altri luoghi vicini, alla portata del fine settimana per i ricchi milanesi. Mi vantavo un poco dicendo che era il paese delle forbici e dei coltelli


In realtà non è semplice neppure adesso arrivare a Premana. Certo per uno che c'è abituato naturalmente non è così, ma se non si conosce il posto e bisogna per qualche motivo andarci si ha la sensazione di non arrivare mai. 

La strada tortuosa che dapprima sale a tornanti, i paesini dell'alta Valsassina e poi il pianoro di Piazzo, la brusca discesa a fondovalle e la repentina risalita sull'altro pendio fanno apparire il paese quasi alla fine del mondo. 

Un bene e un male nello stesso istante. 

Naturalmente il punto di arrivo e la piazza del sagrato con la sua chiesa. Chiesa che ho usato come immagine portante di questo articolo. 

Un disegno che ritrae una Premana di qualche decennio fa. Come di qualche decennio (almeno tre) è anche l'altra immagine con la piazza di notte e la presenza di alberi, quest'ultimi ormai una rarità in mezzo al paese. 


L'ultima immagine che ho usato quest'oggi ritrae invece uno scorcio di Domand, un maggengo posto a una mezz'ora di strada. 

Un luogo della mia infanzia e presente anche in un post di discreto successo dal titolo Buen retiro

Ripensare alle estati di allora, trascorse in queste baite, trascorse a giocare e ad aiutare la mia nonna e mia mamma nel periodo della fienagione (allora si faceva ancora) mi fa sentire un po' un piccolo Nick Adams o se preferite un novello Tom Sawyer... 

Insomma, credo che oggi la nostalgia l'abbia fatta da padrona. 



"Grazie a tutti per la lettura"

6 commenti:

  1. Dolce nostalgia direi :)
    Conosco un po' Lecco, ma la provincia mi manca del tutto, inclusa Premana. I disegni sono molto belli, e preziosi per rendersi conto di come tutto cambia, anche il territorio.
    Quale collegio hai frequentato a Milano?
    Ciao
    Marina

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  2. Io penso debba essere un posto bellissimo, rilassante... *__*

    Moz-

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