domenica 13 maggio 2018

Trieste: pane e cultura

Ho scritto un racconto ambientato a Trieste. Un racconto che ben si presta all'immagine che ho inserito in questo articolo, visto che parlavo di velieri e di un periodo di poco precedente la prima guerra mondiale. Ma Trieste ha molta importanza per me anche dal punto di vista culturale in generale, visto che la città è stata l'ambiente ideale per scrittori del calibro di James Joyce e Italo Svevo. Ora di James Joyce, tanto per restare nella mia rubrica domenicale, ho trattato anche alcuni aspetti legati al cibo. 
Oggi tocca a me. 

I protagonisti del racconto di cui parlo, ambientato a Trieste, agli inizi del novecento, erano dei Lakota Sioux. Dei terroristi che volevano eliminare Custer. Il biondo tenente colonnello, nell'ucronia del racconto, non solo era sopravvissuto, anzi aveva vinto, a Little Big Horn

Diversamente dagli esiti della storia aveva massacrato i nativi e li avevi dispersi in giro per il mondo. Nl frattempo era diventato un dittatore, comandava gli Stati Uniti che si erano annessi il Canada e voleva allearsi con gli imperi centrali europei. 

Nel racconto Custer era in gita a Trieste, allora austroungarica e i terroristi lakota, appoggiati dai servizi segreti francesi, studiavano un'attentato. 

Nel racconto però non si parlava di cibo, o almeno non mi ricordo. 

Il cibo però a Trieste mi ha davvero scioccato in un'occasione qualche decennio fa, quasi come al Ka.DE.We. di Berlino

Allora mi trovavo lì, con i miei famigliari, per il giuramento di un nipote e non potrò mai scordare la quantità di cibo che ci passò sul piatto e l'abbuffata che contornò la giornata. 

Dapprima con il buffet allestito presso la mensa della caserma, con tutte le cose immaginabili e in seguito presso il ristorante in cui avevamo prenotato il pranzo, un ristorante sul confine sloveno, inconsapevoli del fatto che in caserma avremmo riempito in ogni caso lo stomaco e gratuitamente. 

Una giornata che non scorderò tanto facilmente, anche per via delle pietanze in cui misi il naso la prima volta in vita mia. Ma un qualcosa che è rimasto nella mia testa anche per motivi nostalgici e un impatto culturale che non immaginavo così possente. 

Trieste è un'altra di quelle città che consiglio a tutti di visitare. Tornerete a casa colti e con lo stomaco pieno. 



"Ringrazio tutti per la lettura" 

P.S. - Tornando ora nel mondo del western, non posso non citare tra gli autori triestini Giampaolo Galli, da me intervistato,  nipote di Lina Galli, una delle figure più importanti del panorama letterario triestino.

4 commenti:

  1. Fai le prove per la SEO, con la parola chiave "Trieste"? XD
    Comunque, bellissima città, bella anche con il vento!

    Moz-

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  2. Bellissima città, da visitare se si ha tempo anche Muggia andando verso il confine sloveno. E' un paese bellissimo, che mi ricorda anche una gran mangiata di tartufi di mare. Un saluto Anna

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