giovedì 15 marzo 2018

I love Patagonia

Uno dei luoghi che voglio visitare per portene fare un quadro letterario personale è la Patagonia. In realtà i territori steppici e i territori desertici hanno per me un fascino particolare e quindi ce ne sono molti altri che mi attraggono per questo scopo. In testa però c'è sicuramente la Patagonia. Forse perché sta agli antipodi o forse perché gli scrittori che me l'hanno raccontata in passato mi hanno capito più di quello che potevano pensare... 

Ho avuto la fortuna di girare in molti luoghi della terra e devo confessare che non sono mai rimasto deluso. Ora forse, sto cominciando ad avvertire una certa idiosincrasia verso le città, specialmente quelle europee che sembrano essere fatte con lo stampino. Ma ci sono molti luoghi della terra che mi attraggono come una calamita. 

Sono un'infinità ma quasi tutti hanno in comune il fatto di farmi immaginare le meraviglie inimmaginabili (perdonatemi il gioco di parole) che solo certi panorami sconfinati possono offrire. 

Al primo posto c'è la Patagonia. Non a caso ho intitolato il post I love Patagonia. Il nome di una terra che ho dentro sin da bambino senza avere una vera coscienza del perché. Ci poteva essere il west americano al suo posto, oppure il Sahara, magari la Siberia o l'interno dell'Australia

Invece c'è la Patagonia. I love Patagonia. Magari l'amo perché ne parlano i libri di viaggio che ho letto. Bruce Chatwin, Luis Sepúlveda in primis. 

Lo stesso Hemingway ci andava a pescare. I riferimenti letterari non mancano. 

O forse ci sono attratto perché inconsciamente rappresenta un qualcosa che non sono neppure in grado di immaginare. Magari il tutto è dovuto anche ad aspetti musicali legati alla sfera personale. 



Non so magari è soltanto un mio modo di vedere le cose e quello che potrei scrivere sulla Patagonia potrei scriverlo guardando semplicemente dalla finestra. Ma intanto io l'amo! Anzi I love Patagonia

Bene, eccoci qua, dico sottovoce, e un gabbiano si volta a guardarmi un istante. "Un altro matto," penserà il gabbiano, perché in realtà sono solo, davanti al mare, a Chonchi, un porto dell'Isola Grande di Chiloé, nell'estremo sud del mondo. Aspetto che diano l'ordine di salire sul Colono, un traghetto verniciato di rosso e di bianco, che dopo vari decenni passati a navigare nel Mar Baltico, Mediterraneo e Adriatico, è venuto a galleggiare sulle fredde, profonde e imprevedibili acque australi. 
Luis Sepúlveda - Patagonia Express 

Vi voglio bene. 

Grazie.

12 commenti:

  1. Che bel luogo, immagino la grande emozione che devi aver provato nel visitarlo!

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  2. Idem Ferruccio, idem!
    La amo da tempi immemori, da quando ho incominciato a leggere Coloane Sepulveda Neruda Chatwin.
    Senso di libertà, spazio... varietà di paesaggio dalla pampa ai ghiacciai.. profumo di storia.. e di hazado che non guasta :)
    Sogno che resterà sogno purtroppo ma che bel sogno!

    il potere della lettura eh... ti fa innamorare di luoghi che non conosci e forse non conoscerai mai

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  3. Mi attirano più altri posti, ma la Patagonia ha un fascino antico e impressionante...^^

    Moz-

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  4. anch'io ne sono molto attratta! Ciao carissimo, buona settimana!

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  5. Post(o) suggestivo per uno scrittore ispirato al West...magari un accampamento per creare!!... E non come l'isola dei famosi dove si distrugge!

    Mi scusi ma è un processo ormai ritenuto perfino naturale...c'è chi crea e chi distrugge...


    Buon serata

    L.

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    1. Sicuramente in mezzo alla steppa qualche idea creativa arriva!
      Grazie

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  6. Vede il termine steppa mi ha portato nella mente Hermann Hesse con il lupo nella steppa...letto mai?

    L.

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  7. Scusami ...della steppa!

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