venerdì 19 gennaio 2018

Non sapevo esistesse Danielle Steel

Tra gli scrittori più venduti al mondo c'è la scrittrice Danielle Steel. Non sapevo esistesse. L'ho scovata nelle classifiche degli scrittori più ricchi del mondo. Lo confesso, non l'avevo mai sentita nominare. Se siete tra i suoi fan fatevi sotto e datemi una mano con il vostro contributo a conoscerla. 

Prima di martedì non sapevo chi fosse Danielle Steel ed è quasi una vergogna per uno che si occupa di letteratura. La signora ha venduto una cifra enorme di libri. Una cifra da far paura. Una vendita di libri che varia, a seconda delle fonti prese in esame, dai 530 agli 800 milioni di copie

Libri tradotti in una miriade di lingue e diffusi su tutti i Paesi della terra. Io però non la conoscevo. 

Non sapevo che dopo Agatha Christie fosse la seconda autrice donna per numero di copie vendute in assolute. Ma non sapevo neppure che fosse tra i dieci scrittori più venduto di tutti i tempi. 

Non sapevo che molti suoi libri sono stati adattati con successo per la televisione e non sapevo che avesse vinto diversi Golden Globe

Non sapevo che fosse primatista di un Record Culturale che tratterò prossimamente e neppure che avesse, con mio sommo piacere, una Galleria d'arte a San Francisco. 

Ma i "non sapevo" nei sui confronti forse sono molti di più di quelli che ho elencato e se qualcuno tra voi è in grado di darmi delle risposte ben venga.

Il mormorio delle voci risuonava monotono nella sala riunioni e Alexandra Parker provò a stiracchiarsi, stendendo le lunghe gambe sotto il massiccio tavolo di mogano. Buttò giù qualche appunto su un blocco di carta gialla da minuta e lanciò un rapido sguardo a uno dei suoi partner che le stava seduto di fronte, dall'altra parte del tavolo. Matthew Billings era più vecchio di lei di almeno una dozzina d'anni; aveva varcato la cinquantina già da un po' e rappresentava, nello studio legale, uno dei soci più quotati. Capitava raramente che chiedesse l'aiuto di qualcuno ma non era insolito sentirlo pregare Alex di assistere a una deposizione. Gli piaceva stuzzicarle la mente; ammirava il suo stile, l'intuito con cui sapeva cogliere il punto più debole, e fatale, nell'avversario. Quanto ad Alex, una volta che l'aveva scoperto, era brillante e spietata. Pareva che possedesse un sesto senso per scoprire dove la punta della lama affilata avrebbe provocato il maggior danno. 
Danielle Steel - Fulmini 

Vi voglio bene. 

Grazie.

9 commenti:

  1. Spiacente, ma posso solo aggiungere la mia ignoranza alla tua. In ogni caso, grazie a te oggi non lo sono più, almeno su questo argomento ... :-)

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  2. Per conoscerla la conosco, ma come un nome sugli scaffali, al pari, per dire, di Nora Roberts, che conosco ma di cui non ho letto nulla. Vergogna per vergogna, io, pur amando l'avventura, non ho mai letto nulla di Desmond Bagley o di C.S. Forester.

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  3. Mi chiedo:
    per l'economia del racconto è indispensabile specificare che le gambe fossero LUNGHE, che il tavolo fosse MASSICCIO, che la carta fosse GIALLA, che la lama fosse AFFILATA ecc
    ci sono libri dove gli aggettivi si moltiplicano all'infinito e altri dove conta l'azione e gli aggettivi latitano (ad es. i Vangeli). Indovini quali preferiscono?

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    1. Classico modo di scrivere dei ghost writer per i best seller

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  4. Io credo che nel caso delle gambe una specificazione urgesse. Così uno si fa una idea della persona. Nel mio caso mi son figurato una persona alta, ma ancora nulla posso dire se sia o meno slanciata o giunonica. A parer mio non c'è troppa ridondanza in questo incipit. Ho letto di peggio.

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    1. Ribadisco la mia sensazione di questo tipo di scrittura che è molto efficace per la stessa tipologia di mercato a cui si offre. Sembra roba da ghost writer

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