«Prima che mia moglie si preparasse per andare a teatro, ho trascorso con lei lunghe ore in Città Alta [a Bergamo]. Ci siamo fermati lassù anche per il pranzo, a me piace molto, in particolare, la polenta e uccelli...» - Ernest Hemingway
Neanche a farlo apposta. Nei giorni scorsi, quando ho letto le frasi di Hemingway che avete appena letto sopra all'inizio di questo post, ero a Bergamo. Non in Città Alta in quel preciso momento, ma ci sono salito lo stesso pomeriggio a piedi dopo aver mangiato un piatto di casoncelli e dopo essermi chiesto se Papa, avesse avuto modo di provarli.
Non so, è assai probabile che oltre alla polenta e uccelli l'autore de' Il vecchio e il mare e di Fiesta, non avesse lesinato sulle specialità della cucina bergamasca.
Ma non è questo il punto e il tema che voglio portare avanti in questo articolo di cucina domenicale.
Non so perché ma questo aneddoto mi ha spinto a immaginare invece un Hemingway che veniva in visita a casa mia. Si fermava a pranzo a casa mia e ho provato a pensare e mi sono chiesto che menù avrei proposto e cosa gli avrei preparato per pranzo...
Avrei cominciato con del salame nostrano tagliato a fette grosse, con dei funghi della mia zona sott'olio, un po' di verdure in pinzimonio e della bresaola. Tra un boccone di pane casereccio e una michetta gli avrei chiesto qualcosa su Nick Adams...
Poi sarei passato a un piatto di pizzoccheri con le verze, conditi con il burro fuso, formaggio semigrasso a pezzettini, un po' di pepe, tutto ben mantecato. Magari avremmo riletto qualche spezzone di Addio alle armi...
Per secondo gli avrei offerto della polenta e mortadella (anche se solitamente per me è un altro primo). Mortadelle saporite di quelle che rendono necessario un buon bicchiere di vino rosso corposo, tipiche della cucina povera del mio ambiente, magari gli avrebbe riportato alla mente i tempi in cui ha scritto Per chi suona la campana.
Come fine pasto un piatto di bitto di quelli prodotti nell'alpe vicina
E per dessert una fetta di torta di mele.
Che dite, pensate che in questo modo possa riuscire ad accontentare l'appetito di Don Ernesto? Pensate che apprezzerebbe un simile invito?
Ovviamente, a casa mia sarebbe quello che offro anche a voi! Non ho nessuna intenzione di farvi morire di fame.
Vi voglio bene.
Grazie.
Nell'immagine è ritratta una delle strade che portano da Bergamo Bassa alla Città Alta, mi sembrava carina e in tema.
Avrebbe gradito sicuramente 😉buona domenica Ferruccio!
RispondiEliminaHo anch'io questo sospetto!
EliminaCon tante varianti credo che nessuno sarebbe rimasto a digiuno nel suo invito a pranzo!Buoni i pizzoccheri soprattutto se dopo la preparazione vanno fatti gratinare in forno...
RispondiEliminaE comunque credo che Hemingway stesso sia uno dei suoi pasti culturali migliori...
Immaginare di pranzare insieme a lui... beh credo che con questo post lei lo abbia in parte reso possibile!
Serenissima domenica!
L.
Grazie e perdonatemi il ritardo
EliminaBeh, presto ti saprò dire, perché pure io conto di andare presto in quella città (alta o bassa, ancora non so con precisione^^)
RispondiEliminaMoz-
Ok, fammi sapere!
EliminaBe', credo che apprezzerebbe ... se lo fate dimmelo, io porto del buon Valpolicella che apprezzava, e gli chiederò qualcosa di Addio alle armi, che adoro.
RispondiEliminaporta, porta... apprezzerebbe eccome, grazie Alligatore
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