Il post di domenica scorsa dedicato alla cucina indiana, mi ha passato un assist straordinario. Un lancio che mi permette di citare un altro tipo di cucina destinato a prendere sempre più spazio nel mondo: la cucina cinese, ma che mi permette anche di fare un'inchiesta letteraria su una scrittrice, Pearl S. Buck, dal nome e dal fascino a dir poco leggendario, ma che il sottoscritto non ha mai preso, ignobilmente, in considerazione.
La cucina letteraria di oggi è davvero portentosa, lasciatemelo dire.
Perché se da una parte cito la cucina cinese, dall'altro tiro in ballo una scrittrice di livello altissimo, ma che definisco tale solo per sentito dire e il tutto è per merito della cucina indiana di domenica scorsa (a proposito è andata meglio del previsto) e dall'altro ancora mi apre nuovi scenari futuri per questa rubrica.
Ma veniamo al punto vero e proprio, a ciò che è racchiuso nel titolo di questo post.
Non ho mai letto Pearl S. Buck e soltanto una volta ho provato la cucina cinese, cucina che per la scrittrice e nobel per la letteratura doveva essere di era di casa, visto che ha trascorso la maggior parte della sua esistenza nelle città cinesi dove ha pure insegnato.
Perdonatemi quindi se oggi indago un po' seguendo due canali, uno espressamente culinario, un altro di carattere mero letterario.
Potete parteggiare per uno e per l'altro o anche per tutti e due, in base a quali sono, ovviamente, le vostre esperienze e conoscenze.
Purtroppo avete capito, immagino, che non potete contare troppo su di me.
L'incipit che aggiungo è il primo spezzone di un romanzo di Pearl S. Buck e per quanto riguarda la cucina cinese, pinne di squalo, nidi di rondine, riso alla cantonese sono soltanto pura letteratura. Ma forse, un giorno, cambierà tutto questo.
Nel quindicesimo anno della Repubblica cinese, corrispondente all'anno millenovecento e venticinque del calendario occidentale, viveva a Sciangai un ricco banchiere, Wu di cognome, il quale aveva due figli. La sua famiglia era ricca da più generazioni, e da almeno tre figurava tra le notabili della città, sebbene in modi diversi. Il cospicuo rango che ora occupava era dovuto al fatto che il signor Wu era direttore della Grande Banca Cinese, con filiali in tutto il centro e il meridione della Cina. In gioventù egli aveva fatto pratica bancaria nel Giappone e in Europa, e subito dopo il rimpatrio aveva fondato la banca che in breve volgere di tempo era diventata una delle più potenti istituzioni della giovane repubblica cinese.
Pearl S. Buck - L'amore di Ai-Uan
Vi voglio bene.
Grazie.
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