sabato 13 gennaio 2018

Guida senza freni

Nino di Mei
Il racconto artistico di questo sabato di gennaio si intitola Guida senza freni
Non fatevi ingannare dal tema, dal titolo e dalla tela collegata, si tratta di una storia d’amore. 
Un racconto in vetrina settimanale come di consueto e come di consueto un soggetto redatto e scritto grazie a una tela di Nino di Mei

Da lontano vide le insegne luminose dello stabilimento ma solo all'ultimo momento scorse i due occhi e la sagoma massiccia e scura del cervo immobile in mezzo alla carreggiata. 

Il ragazzo sterzò  per non investirlo e perse il controllo dell’auto. Sentì il fruscio sordo e le vibrazioni del pianale che raschiava sulla cunetta mentre usciva di strada. Il ruscello che la fiancheggiava si restringeva e poco più avanti c’era un passaggio pedonale che immetteva nel bosco. 

L’auto urtò contro un parapetto in cemento e si capovolse. Capottò diverse volte prima di fermarsi sul prato una decina di metri oltre la provinciale. 

Quando rinvenne non capì dove si trovava. Dapprima gli parve di giungere da un posto cupo e molto lontano, poi questa sensazione divenne più limpida e credette di essere in un sogno. Poi anche il sogno divenne meno chiaro e irreale e allora pensò di essere nel letto della sua camera in un giorno che doveva essere di festa o domenica mattina. 

Sentiva delle voci in lontananza. Si chiese chi poteva essere a rompere a quell’ora. 

Finché aprì gli occhi. 

Era buio intorno ed era sdraiato sul prato. Addosso aveva una coperta termica. Di fronte c’era un uomo. Lo illuminava con una torcia e lo riparava con un ombrello dalla pioggia. 

«Che è successo?» chiese il ragazzo. Aveva uno strano timbro della voce. 

«Un incidente» disse l’uomo di fronte. 

«Non sento niente.» 

«Le botte le sentirai domani.» 

«Non riesco a muovere le gambe.» 

L’uomo illuminò la coperta con la torcia. «Le muovi… le muovi.» 

Il ragazzo annuì. 

«Sono sfigurato?» chiese.

L’uomo gli illuminò il volto. Orientò la torcia a destra e in alto. «Hai un taglio sulla fronte, all’attaccatura dei capelli, ma non sembra molto profondo» disse. 

«Non riesco a muovere le gambe.» 

«Le muovi, le muovi.» 

Ora la pioggia era fitta e scendeva obliqua e sul viso del ragazzo aveva il sapore del sangue. 

«Tra poco arriverà l’ambulanza» disse l’uomo. «I tuoi sono stati avvisati.» 

«Da quando sono qui?» 

«Poco più di mezz’ora.» 

«Non ricordo nulla.» 

«Domani tornerà la memoria. Adesso stai tranquillo. Dopo quello che è successo è un miracolo che tu sia vivo.» 

«Non ricordo nulla» ripeté il ragazzo. 

Quando lo caricarono sull’ambulanza aveva smesso di piovere. Uno dei volontari gli pulì il viso. Gli disse che non era grave e forse non aveva nulla di rotto. Una settimana d’ospedale e sarebbe stato rimesso in sesto. Gli era andata bene visto il danno dell’auto. 

Il ragazzo si tranquillizzò. 

Si immaginò sul letto di un ospedale. Probabilmente l’indomani non sarebbe stato capace di muoversi. Pensò che un bel po' di persone sarebbero giunte a trovarlo. Avrebbero fatto la fila davanti al letto. Un po’ come quando si va a trovare un morto. 

Magari sarebbe giunta anche lei. Magari l’avrebbe rivista, l'avrebbe perdonato e sarebbe tornata con lui. 

Già, si disse, non poteva essere così crudele e non andare a trovarlo. 

Pensò a lei che si avvicina al letto nella stanza dell'ospedale, bella e graziosa e dolce come l'aveva sempre vista e sentì il desiderio di piangere. 


Vi voglio bene. 

Grazie.

11 commenti:

  1. No,nessun inganno quando l'amore entra a far parte anche di un racconto!

    Mi ha colpito il finale!

    Nella disperazione esiste la speranza nell'amore...


    Buona giornata!

    L.

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  2. Ma non puoi spoilerare poco poco? Lei andrà a trovarlo in ospedale, oppure no? Sono impaziente di sapere.

    Intanto, credo di aver trovato un refuso: Quando lo caricarono sull’ambulanza aveva smesso di "muovere" - forse, "piovere"?

    Bello, mi piace!

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  3. Riuscirà prima o poi a cogliere la percezione nei suoi lettori di questa suspense!

    Una caratteristica la sua ....che mi piace associarla all'amore ,qualunque ne sia la direzione.

    Prometto di commentare un po'di meno ed osservare/sentire un po'di più...ne avverto il bisogno.Grazie


    L.

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    1. No, no commenta, commenta. Mi piacciono i commenti!

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    2. Perché lo scrittore ha "sentito" di scrivere queste parole prima del racconto?

      : Non fatevi ingannare dal tema,dal titolo e dalla tela collegata, si tratta di una storia d'amore.

      Si sposta la mia attenzione,dal finale al fine!

      L'amore è rintracciabile (in una battuta)dove la donna manomette i freni per volerne la sua morte ?

      Che cosa ha fatto la donna all'uomo da spingerlo a scrivere certe frasi?

      Che cosa ha fatto l'uomo alla donna per desiderala in un racconto dove non accetta di averla persa ,sperando in un suo perdono e di rivederla in quel letto d'ospedale?

      L'uomo e la donna ...è incredibile fanno parte della stessa "medaglia" ,ma sono sempre girati di spalle l'uno all'altra...vogliono guardarsi di fronte e non ci riescono...spesso litigano ...spesso si amano ,ma non hanno mai capito che il loro destino è in quella medaglia!

      Sotto suo invito Gianola eccole il mio nuovo commento!

      L.

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    3. Non lo so perché ho usato una premessa di quel tipo. Forse perché mentre lo scrivevo pensavo a cose d'amore. Ma poteva non essere compreso!

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    4. .....poteva non essere compreso....
      o magari andava scritto per
      esteso....
      casomai qualcuno lo avesse pure
      frainteso ....
      nessun si senta
      teso...
      quando trattasi d'amore quello
      di cui ci ha
      sorpreso...

      Il ragazzo rimase quasi
      illeso...
      per aver un animale
      difeso...
      cosa può aver
      lasciato in
      sospeso...
      se è sempre
      l'amore che va
      difeso?

      Improvvisare ed amare è quello di cui abbiamo dimenticato di fare.

      Ma anche meditare è importante ricordare.

      "Vi voglio bene "è un grande senso di responsabilità verso i propri lettori...È importante che qualcuno glielo riconosca,è importante credere al proprio sentire ed ubbidire come me che le sto per dire :le voglio bene Gianola !

      L.

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    5. Vuol dire che stiamo facendo qualcosa di bello!

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  4. Lei non ci andrà.. anzi.. forse gli aveva pure manomesso i freni... (perdonami ma sono sotto effetto Coen e affini...)

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