Nella mia infanzia ci sono due riviste di fumetti che hanno sempre attirato la mia attenzione. Erano un po' in lotta tra loro come Coppi e Bartali o come i Beatles e i Rolling Stones. Mi interessavano tutte e due. Poi una mi zia mi abbonò a Il Giornalino e questo divenne il mio preferito, ma sapevo che anche Il corriere dei Piccoli non scherzava e sono contento di celebrarlo oggi come La prima rivista settimanale di fumetti italiana...
Quando ero piccolo ero appassionato di fumetti (non che adesso non lo sia più, sica chiaro). Ma appassionato davvero. Ed ero piccolo piccolo. Appena avevo qualche spicciolo in tasca finivano in soldatini Atlantic o in fumetti.
In testa allora c'erano i giornalini di guerra, seguiti dai western (Tex, Zagor, Il comandante Mark, Capitan Miki...).
Poi c'era Topolino (sebben fosse un po' caro per i miei gusti di allora).
Sapevo anche dell'esistenza di riviste di fumetti, in testa Il Giornalino e Il corriere dei piccoli, i vari Intrepido, Monello, ecc... sono arrivati dopo e vi confesso che spesso dentro di me pensavo che sarebbe stato bello un abbonamento. Ma i miei mica potevano permetterselo.
Fu una mia zia ad abbonarmi il giorno del mio settimo compleanno a Il giornalino e mai un regalo mi fu così gradito...
Oggi intanto ci ripenso a causa de' La prima rivista settimanale di fumetti italiana.
Una rivista nata nel 1908 e andata avanti sino al 1995 per oltre 4.500 numeri. 88 anni di fumetti, con personaggi passati alla storia, ma anche racconti di scrittori di culto, magari come Gianni Rodari, Dino Buzzati o Italo Calvino.
Tanto val la pena segnalare l'incipit dei uno dei personaggi che hanno trovato spazio sulla rivista:
Il vento, venendo in città da lontano, le porta doni inconsueti, di cui s'accorgono solo poche anime sensibili, come i raffreddati del fieno, che starnutano per pollini di fiori d'altre terre.
Un giorno, sulla striscia d'aiola d'un corso cittadino, capitò chissà donde una ventata di spore, e ci germinarono dei funghi.
Nessuno se ne accorse tranne il manovale Marcovaldo che proprio lí prendeva ogni mattina il tram.
Aveva questo Marcovaldo un occhio poco adatto alla vita di città: cartelli, semafori, vetrine, insegne luminose, manifesti, per studiati che fossero a colpire l'attenzione, mai fermavano il suo sguardo che pareva scorrere sulle sabbie del deserto.
Italo Calvino - Marcovaldo
Vi voglio bene.
Grazie.
Fonti: La prima rivista settimanale di fumetti italiana
Era lì che apparvero le avventure del signor Bonaventura?
RispondiEliminaCredo di sì!
EliminaIo non ho mai avuto occasione di leggere Il corriere dei Piccoli, se non orimai in età adulta quando lo vedevo alle mostre dei fumetti, ma il Giornalino me lo ricordo perché ero anche io una fedele abbonata.
RispondiEliminaE conservo ancora tutti i raccoglitori che ho collezionato della serie "Conoscere insieme"!
Un abbraccio.
Il giornalino lo ricordo proprio con piacere! ho ancora certi fumetti letti lì sopra stampati nella memoria
EliminaLo leggevo anch'io il Corriere dei Piccoli, e mi piaceva un sacco 😊
RispondiEliminaCiao
Marina
Io Giornalino!
EliminaA quanto pare abbiamo seguito due strade parallele nel fumetto. A me "Corriere dei piccoli" e "Giornalino" non hanno mai attratto e neanche "Intrepido" e "Monello". Amavo il fumetto classico americano (quello de "L'Avventuroso" e de "L'Audace" per intenderci) e le pubblicazioni Disney. Poi si sono aggiunti i neri con la K e i supereroi Marvel-Corno.
RispondiEliminaCredo che nel mio paese allora non fossero neppure distribuiti i fumetti che tu citi
EliminaUna notizia che mi sorprende parecchio! Io che sono già più vecchia di te, quando ero piccola credevo che il corriere dei piccoli non esistesse più da molto tempo, in quanto i miei me lo citavano come un giornalino della LORO infanzia! Avevo sempre invece topolino, l’intrepido e occasionalmente altri fumetti. Oggi scopro che è rimasto attivo ben fino agli anni ‘90! Ciao, tanti auguri per uno splendido Natale!
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